/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

E' giallo sulle origini del coronavirus

E' giallo sulle origini del coronavirus

Si cerca il progenitore misterioso

05 febbraio 2020, 10:10

Enrica Battifoglia

ANSACheck

Coronavirus (fonte: CDC) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Coronavirus (fonte: CDC) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Coronavirus (fonte: CDC) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Come in ogni giallo che si rispetti, il cerchio si sta lentamente stringendo ma il colpevole continua a restare nell'ombra: i gruppi di ricerca che in tutto mondo stanno esaminando le sequenze del coronavirus 2019-nCov depositate nelle banche dati GenBank e Gisaid, liberamente accessibili ai ricercatori di tutto il mondo, sono riusciti a identificare sette varianti principali del nuovo virus, le cui caratteristiche fanno sospettare l'esistenza di un progenitore comune.

Nel frattempo si affilano altre armi e anche l'Europa, come hanno già fatto Cina e Stati Uniti, ha messo a punto il suo test, che risponde alle indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms): lo ha ideato il gruppo di Christian Drosten, dell'istituto di Virologia dell'Università Charité di Berlino, e lo ha messo a punto il gruppo del laboratorio di Virologia dell'Università di Padova diretto da Andrea Crisanti, nell'ambito della rete di laboratori europei Envid (European Network for Diagnostics of 'Imported' Viarl Dideases). Anche in questo caso le sequenze del virus contenute nelle banche dati hanno avuto un'importanza decisiva.

Proprio la rete Gisaid ha pubblicato una sorta di albero genealogico genetico del coronavirus basato sulle 51 sequenze finora pubblicate: dalle prime arrivate dalla Cina fino a quelle ottenute negli Stati Uniti, in Francia, in Germania. I ricercatori hanno rintracciato così fra i coronavirus isolati finora delle somiglianze di famiglia, fra le quali spiccano "sette mutazioni relative a un antenato comune" che avrebbe diffuso l'infezione nell'uomo nel periodo compreso fra novembre e dicembre 2019.

In attesa che arrivino nuovi indizi, c'è chi torna sul "luogo del delitto" per fare un po' di luce sull'identità del misterioso progenitore: i ricercatori della Banca dati cinese di Microbiologia hanno analizzato i campioni dei tessuti animali prelevati dal mercato di animali vivi di Wuhan, considerato il principale punto di partenza dell'infezione. Dei 585 campioni analizzati, 33 sono risultati positivi al coronavirus,

confermando molto chiaramente che è stato un animale selvatico venduto nel mercato il laboratorio vivente nel quale il nuovo coronavirus si è formato ed è diventato capace di adattarsi all'organismo umano. I pipistrelli restano i primi indiziati, anche se sono state prospettate altre ipotesi, come quella dei serpenti, ma ora bisogna trovare le prove.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza