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La terapia genica combatte obesità e diabete nei topi

La terapia genica combatte obesità e diabete nei topi

Disattiva la proteina che immagazzina i grassi

08 settembre 2019, 15:53

Redazione ANSA

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La terapia genica può bloccare l 'obesità, lo indicano i test nei topi (fonte: Hanna Knutsson, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La terapia genica può bloccare l 'obesità, lo indicano i test nei topi (fonte: Hanna Knutsson, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La terapia genica può bloccare l 'obesità, lo indicano i test nei topi (fonte: Hanna Knutsson, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'obesita' e i disturbi del metabolismo ad essa collegati, come il diabete di tipo 2, possono essere combattuti in modo mirato grazie a una nuova terapia genica di precisione, che permette di disattivare nelle cellule adipose la proteina Fabp4 che immagazzina i grassi. Lo dimostrano i primi esperimenti condotti sui topi nei laboratori della Hanyang University in Corea del Sud. I risultati sono pubblicati sulla rivista Genome Research.

Per agire sui meccanismi genetici dell'obesita', i ricercatori hanno usato una speciale 'cassetta degli attrezzi' molecolare sviluppata a partire da quella impiegata nella tecnica Crispr che taglia e incolla il Dna. Per evitare effetti collaterali imprevisti, l'hanno affidata a una molecola 'fattorino' che l'ha recapitata in maniera mirata solo alle cellule del tessuto adiposo bianco dove vengono immagazzinati i grassi.

Una volta entrati nelle cellule, gli 'attrezzi' molecolari sono andati a inibire l'espressione della proteina Fabp4 riducendo l'accumulo dei grassi. Dopo i primi test su cellule coltivate in provetta, la tecnica e' stata sperimentata anche su topi obesi e resistenti all'insulina, alimentati con una dieta ricca di grassi. A distanza di sei settimane, l'inibizione di Fabp4 ha ridotto del 20% il peso corporeo dei roditori migliorando la resistenza insulinica e lo stato di infiammazione. A questi risultati si sono aggiunti anche altri benefici a livello sistemico, come il miglioramento del fegato grasso e un calo dei trigliceridi nel sangue.

I ricercatori giudicano questi risultati molto incoraggianti e promettenti anche per altre malattie, ma sottolineano come la strada per arrivare alla sperimentazione sull'uomo sia ancora lunga.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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