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Un virus 'buono' sabota i tumori del cervello dall'interno

Un virus 'buono' sabota i tumori del cervello dall'interno

Già provato su pazienti adulti, viene ora testato sui bambini

29 maggio 2019, 10:09

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica di cellule nervose umane (fonte: Public Domain Pictures) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di cellule nervose umane (fonte: Public Domain Pictures) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica di cellule nervose umane (fonte: Public Domain Pictures) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una nuova arma si prepara a entrare in azione contro i tumori del cervello nei bambini: si chiama Delta-24-RGD ed è un virus 'buono', geneticamente modificato per sabotare le cellule tumorali dall'interno. Già usato con successo contro il glioma in pazienti adulti, nei test condotti su modelli animali ha dimostrato di essere efficace e sicuro anche contro due tumori cerebrali pediatrici, il glioma di alto grado e il glioma pontino intrinseco diffuso, riuscendo ad aumentare la sopravvivenza dei topi trattati. I risultati della sperimentazione sono pubblicati sulla rivista Nature Communications dal gruppo internazionale coordinato dall'Health Research Institute di Navarra (Idisna),in Spagna, dove sono già partiti i primi test clinici su alcuni bambini.

Questo passo in avanti non era scontato perché, come spiegano gli stessi ricercatori, i gliomi dei bambini sono difficili da trattare e geneticamente diversi da quelli degli adulti. Nel caso del glioma di alto grado, il trattamento prevede solitamente la combinazione di chirurgia, radio e chemioterapia; tutt'altra storia per il glioma pontino intrinseco diffuso, per cui l'intervento chirurgico non è indicato. La svolta, in questi casi così difficili, potrebbe venire proprio dai cosiddetti virus 'oncolitici', che colpiscono in modo mirato solo le cellule tumorali.

L'impiego di questi virus è già stato approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense per il trattamento del melanoma e lo stesso virus Delta-24-RGD ha dimostrato le sue potenzialità nei pazienti adulti con glioma. I ricercatori guidati da Marta Alonso dell'Idisna lo hanno testato su topi in cui erano stati inoculati due tipi di glioma infantile e al termine della sperimentazione hanno osservato un aumento della sopravvivenza. Nessuna particella virale è stata poi rintracciata nel sangue dei roditori, a dimostrazione della sicurezza del trattamento. Ulteriori studi hanno evidenziato come il virus sia in grado di attivare il sistema immunitario che a sua volta contribuisce alla risposta anti-cancro.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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