CITTA' DEL VATICANO - La povertà sanitaria è un fenomeno che
colpisce sempre di più i migranti e i rifugiati che arrivano e
vivono in Italia. In particolare, il Lazio è la regione italiana
con maggiore concentrazione di migranti che hanno difficoltà ad
accedere a delle cure adeguate. E' quanto emerge - in occasione
della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che si
celebra domani - dal Rapporto della Fondazione Banco
Farmaceutico.
Secondo la ricerca, gli enti benefici sostenuti da Banco
Farmaceutico hanno fornito farmaci a oltre 580mila utenti (si
tratta mediamente del 12% dei poveri assoluti italiani). Emerge
la prevalenza della componente straniera sia a livello nazionale
(63,5%), sia nella maggior parte delle regioni (13), con
l'eccezione della Valle d'Aosta (31,6%), delle Marche (43,2%),
dell'Abruzzo e del Molise (39%), della Puglia (31,4%), della
Calabria (47,4%) e della Sardegna (44%).
La massima concentrazione di beneficiari stranieri si
registra nel Lazio (80,2%), in Liguria (74,8%) e in Lombardia
(71,2%), ma resta consistente in tutte le regioni del Nord e in
quelle della costa tirrenica a cui va aggiunta anche l'Umbria.
La situazione si inverte tra i beneficiari con cittadinanza
italiana (36,5% in totale), ove prevale leggermente il
sottogruppo femminile (39,5%) su quello maschile (34,1%).
Rispetto al 2016 - si legge ancora nel dossier - assistiamo
ad un aumento complessivo degli stranieri (+6,3 punti
percentuali), più pronunciato nel sottogruppo femminile (+9
punti percentuali) che nel sottogruppo maschile (+4,3 punti
percentuali). In continuità con le tendenze già osservate negli
anni precedenti, anche nel 2017 la componente più numerosa tra
gli assistiti non è rappresentata dagli anziani (65 anni e più:
13,2%), ma dagli adulti (65,2%) e in subordine dai minori
(21,6%). Rispetto al 2016 si osserva che l'incidenza degli
assistiti anziani si riduce (-5,2 punti percentuali), con un
corrispondente aumento degli adulti (+ 2 punti percentuali) e
dei minori (+3,2 punti percentuali).
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