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Banco Farmaceutico, cresce povertà sanitaria tra migranti

Banco Farmaceutico, cresce povertà sanitaria tra migranti

Nel Lazio record di mancati accessi a cure adeguate

13 gennaio 2018, 15:55

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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CITTA' DEL VATICANO - La povertà sanitaria è un fenomeno che colpisce sempre di più i migranti e i rifugiati che arrivano e vivono in Italia. In particolare, il Lazio è la regione italiana con maggiore concentrazione di migranti che hanno difficoltà ad accedere a delle cure adeguate. E' quanto emerge - in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra domani - dal Rapporto della Fondazione Banco Farmaceutico. Secondo la ricerca, gli enti benefici sostenuti da Banco Farmaceutico hanno fornito farmaci a oltre 580mila utenti (si tratta mediamente del 12% dei poveri assoluti italiani). Emerge la prevalenza della componente straniera sia a livello nazionale (63,5%), sia nella maggior parte delle regioni (13), con l'eccezione della Valle d'Aosta (31,6%), delle Marche (43,2%), dell'Abruzzo e del Molise (39%), della Puglia (31,4%), della Calabria (47,4%) e della Sardegna (44%).
    La massima concentrazione di beneficiari stranieri si registra nel Lazio (80,2%), in Liguria (74,8%) e in Lombardia (71,2%), ma resta consistente in tutte le regioni del Nord e in quelle della costa tirrenica a cui va aggiunta anche l'Umbria.
    La situazione si inverte tra i beneficiari con cittadinanza italiana (36,5% in totale), ove prevale leggermente il sottogruppo femminile (39,5%) su quello maschile (34,1%).
    Rispetto al 2016 - si legge ancora nel dossier - assistiamo ad un aumento complessivo degli stranieri (+6,3 punti percentuali), più pronunciato nel sottogruppo femminile (+9 punti percentuali) che nel sottogruppo maschile (+4,3 punti percentuali). In continuità con le tendenze già osservate negli anni precedenti, anche nel 2017 la componente più numerosa tra gli assistiti non è rappresentata dagli anziani (65 anni e più: 13,2%), ma dagli adulti (65,2%) e in subordine dai minori (21,6%). Rispetto al 2016 si osserva che l'incidenza degli assistiti anziani si riduce (-5,2 punti percentuali), con un corrispondente aumento degli adulti (+ 2 punti percentuali) e dei minori (+3,2 punti percentuali).
   

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