Il 33.7% delle italiane che accedono ai trattamenti per la fecondazione in vitro ha più di 40 anni, praticamente le aspiranti madri più vecchie d'Europa e pure rispetto agli Stati Uniti. Ne ha parlato Giulia Scaravelli, responsabile del Registro Nazionale della procreazione medicalmente assistita al convegno "A dodici anni dal referendum della legge 40: gli ultimi divieti da cancellare", organizzato dall'Associazione Luca Coscioni. Scaravelli ha spiegato il motivo per il quale si arriva così tardi ai trattamenti: semplicemente perchè in Italia la media dei concepimenti spontanei avviene intorno ai 37-38 anni della donna. Di conseguenza, quando i tentativi vanno a vuoto e la coppia inizia il percorso per affrontare il mancato arrivo di un figlio, la mamma in pectore è già avanti con gli anni. Anche l'età del maschio incide notevolmente, ha sottolineato, poichè con l'età - come dimostrano diverse ricerche - è sia più difficile concepire, sia più pericoloso per il bambino che nascerà, poichè l'età avanzata del padre incide sull'insorgere di malattie come l'autismo.
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