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Covid: 87.940 positivi, 186 le vittime. Il tasso di positività al 15,8%

Covid: 87.940 positivi, 186 le vittime. Il tasso di positività al 15,8%

Effetto Pasqua, i ricoveri +3,5% in una settimana

ROMA, 28 aprile 2022, 09:34

Redazione ANSA

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Covid, effetto Pasqua sui ricoveri © ANSA/A

Covid, effetto Pasqua sui ricoveri © ANSA/A
Covid, effetto Pasqua sui ricoveri © ANSA/A

Sono 87.940 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 29.575. Le vittime sono invece 186, in aumento rispetto alle 146 registrate ieri.

Sono 554.526 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 182.675. Il tasso di positività è al 15,8%, in calo rispetto al 16,2% di ieri. Sono 394 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 15 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 34. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.155, ovvero 173 in meno rispetto a ieri.

L'effetto Pasqua si fa sentire sugli ospedali: salgono lievemente i ricoveri Covid nei reparti ordinari ma continua il calo dei pazienti in terapia intensiva. Emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere Fiaso.

Nella settimana tra il 19 e il 26 aprile, il numero delle ospedalizzazioni è salito del 3,5% a differenza di una settimana fa quando c'era stata una discesa del 5,3%. Ad aumentare, in particolare, sono stati i ricoveri nei reparti ordinari, con un incremento del 4,8%. Sul fronte rianimazioni, invece, sempre nella stessa settimana, il numero dei pazienti è sceso del 20%. 

Nei reparti ordinari, afferma la Fiaso, la quota di no vax è del 20%. Dei vaccinati, invece, la metà ha fatto il vaccino da oltre 4 mesi senza effettuare il previsto richiamo. Nell'80% dei casi di ricovero Covid si tratta di pazienti affetti da altre patologie.

Per quanto riguarda le terapie intensive la presenza di no vax si alza a quasi il 30% e tra i non vaccinati ricoverati nelle rianimazioni il 100% ha comorbidità: si tratta dunque di soggetti fragili che avrebbero dovuto vaccinarsi per primi e che risultano invece ancora sprovvisti della copertura immunitaria.

"Assistiamo a quella che potremmo definire una piccola scossa di assestamento della situazione ospedaliera. Le festività non hanno certamente facilitato il turn over dei pazienti nei reparti; probabilmente è anche l'effetto Pasqua, già evidente sui contagi, che si scarica a distanza di dieci giorni sugli ospedali con un piccolo aumento di ricoverati: è la testimonianza della grande diffusività della variante Omicron ma anche un monito importante per le prossime settimane", osserva il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, che afferma: "Occorre non abbassare la guardia perché la pandemia non è finita. Un piccolo sforzo che non costa nulla ai cittadini anche con le mascherine: è necessario continuare a indossarle al chiuso e soprattutto serve che le utilizzino in presenza di altre persone i soggetti fragili e gli anziani che sono i più a rischio di contrarre l'infezione e finire in terapia intensiva. Continueremo a monitorare i reparti degli ospedali sentinella per verificare se questo piccolo incremento costituisca un trend oppure sia isolato e legato a circostanze puntuali".

"La campagna vaccinale - conclude Migliore - non è terminata: le aziende sanitarie e ospedaliere sono impegnate al massimo in questa fase nella chiamata attiva dei pazienti estremamente vulnerabili in carico presso i centri specialistici di cura perché completino il ciclo vaccinale con la quarta dose".

Inolte, continua l'andamento altalenante dei ricoveri pediatrici: nella rilevazione del 26 aprile nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), infatti, si osserva un raddoppio del numero, sia pur ridotto, dei pazienti. Sono, tuttavia, sottolinea Fiaso, "piccole cifre (in tutto 17 pazienti) ma per il 40% dei casi riguardanti neonati: si tratta di figli di genitori (almeno uno dei due) non vaccinati".
   

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