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Uccisa a calci dall'ex: figlia, lividi da quando era con lui

Uccisa a calci dall'ex

Uccisa a calci dall'ex: figlia, lividi da quando era con lui

A Napoli testimone con sorella e zia. Prossimo udienza 30 marzo

NAPOLI, 05 marzo 2021, 14:54

Redazione ANSA

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Lividi sospetti, telefonate sempre in viva voce, frequenti litigi e umore cronicamente cupo: la descrivono così Lucia Caiazza, la sorella e le sue due figlie (entrambe difese dall'avvocato Sergio Pisani), davanti ai giudici della Corte di Assise di Napoli. La donna, che aveva 52 anni, sarebbe stata picchiata in casa tra il 4 e il 10 maggio 2020, quando il lockdown si stava avviando a conclusione, per poi spirare, alle 23 del 14 maggio 2020 nell'ospedale di Frattamaggiore (Napoli), malgrado un intervento chirurgico di asportazione della milza. Con l'accusa di essere il responsabile di questo decesso è sotto giudizio l'ex compagno di Lucia, Vincenzo Garzia, 47enne di Arzano (Napoli), arrestato il 15 ottobre dai carabinieri.
    La sorella di Lucia, inoltre, era in auto con lei quando l'11 aprile 2020 fu vittima di un incidente, al quale inizialmente erano state addebitate le cause di quella morte, ma che provocò solo un po' di dolore alle gambe alle due donne. La sorella di Lucia ha parlato dei cambiamenti che vide in lei, dopo essersi legata sentimentalmente con Garzia. Cambiamenti, non solo d'umore, confermati dalle due figlie, anche loro oggi, testimoni al processo. Le due ragazze hanno detto ai giudici che la mamma spesso si presentava con dei lividi sul corpo, a suo dire frutto di incidenti casalinghi. Una volta, ha raccontato una delle ragazze, si rese necessaria anche una siringa di antidolorifico.
    Fu in quell'occasione che la mamma decise di tornarsene a casa sua. L'altra figlia di Lucia ha anche riferito di una video-telefonata con la ex moglie di Garzia la quale le parlò delle violenze che era stata a costretta a subire per mano del marito, botte confermate anche dalla sorella dell'imputato.
    La prossima udienza è stata fissata dalla presidente Cristiano per il 30 marzo. L'imputato (difeso dall'avvocato Antonio Pollio), oggi in aula, assisterà in videoconferenza al processo. Verranno ascoltati un gruppo di amici che Lucia e Vincenzo frequentavano.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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