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Gare al massimo ribasso, fuga delle aziende dai vecchi farmaci

Gare al massimo ribasso, fuga delle aziende dai vecchi farmaci

Generici, più ricavi ma non compensano i costi

ROMA, 04 luglio 2019, 10:25

Redazione ANSA

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A scattare la fotografia è l 'Osservatorio Nomisma sui farmaci generici - RIPRODUZIONE RISERVATA

A scattare la fotografia è l 'Osservatorio Nomisma sui farmaci generici - RIPRODUZIONE RISERVATA
A scattare la fotografia è l 'Osservatorio Nomisma sui farmaci generici - RIPRODUZIONE RISERVATA

(Di Elida Sergi)

- Il comparto delle aziende di farmaci generici è composto da imprese relativamente giovani, che realizzano un impatto sull'economia del Paese pari a 8 miliardi di euro, con ottomila dipendenti diretti e un impatto totale stimato di oltre 33mila occupati. È un settore che sembrerebbe allineato alle performance di quello farmaceutico nel suo complesso, ma nel quale prendendo in esame ricavi e costi i conti non tornano: i primi crescono, grazie anche ai farmaci equivalenti, del 67%, i secondi dal 2010 al 2016 del 69%.
    A scattare la fotografia è l'Osservatorio Nomisma sui farmaci generici. L'analisi evidenzia anche come gare al massimo ribasso dal punto di vista dei prezzi portino a una fuga delle aziende soprattutto dai farmaci più vecchi, con il conseguente spettro di una carenza di farmaci essenziali negli ospedali. Segnali di disagio emergono dalle dinamiche dei meccanismi di gara, che presiedono a tutte le forniture ospedaliere: tra il 2016 e il 2018 l'incidenza in volume dei generici sulla farmaceutica ospedaliera è cresciuta di quattro punti percentuali (dal 23,4% al 27,3%), ma la quota in valore è aumentata solo dello 0,3%.
    Nello stesso arco di tempo risulta decisamente in aumento la percentuale dei lotti non aggiudicati, mentre incrociando il numero medio di offerte per lotto aggiudicato con la data di scadenza brevettuale dei medicinali in gara, si scopre che, a dieci anni dalla scadenza del brevetto, il tasso di partecipazione risulta quasi azzerato. Una conferma del fatto che le gare al massimo ribasso rischiano, nel tempo, di fare fuoriuscire dal mercato numerose imprese, soprattutto Pmi, determinando la contrazione del numero di operatori e la conseguente minore affidabilità delle forniture, che già oggi si riverbera come evidenzia Nomisma "nel ricorrente fenomeno delle carenze o temporanee indisponibilità di molti farmaci essenziali".
    "Dal 2010, la continua pressione verso il basso dei prezzi dei farmaci generici ha costantemente eroso la marginalità lorda delle imprese - spiega Enrique Häusermann, presidente Assogenerici - il pericolo è che si sia toccato un 'livello critico' dei prezzi, al di sotto del quale la sostenibilità economica di molte aziende potrebbe risultare a rischio". Per il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi un' opportunità importante "può essere avere come target i farmaci innovativi, con prezzi molto elevati", mentre per Luca Li Bassi, direttore dell'Agenzia italiana del farmaco, occorre aumentare la penetrazione dei farmaci generici, pari al 30%. "Dobbiamo impegnarci tutti - rileva - per poter comunicare senso di sicurezza nei pazienti e nei prescrittori, in modo che l' utilizzo di farmaci generici e biosimilari acquisti una rilevanza sempre maggiore".
    Le proposte avanzate nel report puntano sul tecnologie abilitanti per le aziende (internet of things, Big data), ma anche su un maggior ricorso al credito di imposta.
   

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