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Plasmaderivati, nel 2021 importazione costata 117 milioni

Plasmaderivati, nel 2021 importazione costata 117 milioni

Centro Nazionale Sangue, in 5 anni spesa cresciuta del 26%

ROMA, 29 aprile 2022, 14:06

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Nel 2021, l'Italia ha speso 117 milioni di euro per acquistare sul mercato estero immunoglobuline, farmaci plasmaderivati che servono a trattare numerose patologie e che vengono prodotte tramite la lavorazione del plasma. È il dato diffuso dal Centro Nazionale Sangue in occasione del simposio scientifico internazionale "The supply of plasma-derived medicinal products in the future of Europe".
    A differenza di quanto avviene con i globuli rossi, le donazioni di plasma non sono sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale. Il servizio sanitario nazionale è perciò costretto a ricorrere al mercato estero per soddisfare le necessità dei pazienti italiani, specie agli Stati Uniti.
    Negli ultimi 5 anni, spiega il Centro Nazionale Sangue, la spesa in plasmaderivati è cresciuta di circa il 26%. Si ampliato di conseguenza l'impatto sulla spesa farmaceutica totale del servizio sanitario: nel 2019 era il 2,5% e nel 2020 ha raggiunto il 3,4%. La pandemia ha ulteriormente contribuito a incrementare la spesa, causando un aumento del costo delle immunoglobuline a uso endovenoso, che è passato dai 38 euro al grammo del 2017 ai 46 del 2021.
    "Il valore dei medicinali plasmaderivati è inestimabile ma quando c'è di mezzo il mercato un prezzo da pagare c'è sempre.
    Questo perché il plasma donato è una risorsa strategica ma limitata", ha dichiarato il direttore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo De Angelis.
    Il problema della dipendenza dall'estero per i plasmaderivati non riguarda solo l'Italia, ma tutta l'Europa: nel 2020 nel vecchio continente si è registrato uno scarto del 40% tra la domanda di immunoglobuline e il volume di plasma raccolto per la loro produzione. "L'esperienza del Covid-19 ci ha insegnato l'importanza del lavoro delle piccole comunità e l'importanza di collaborare con i partner a livello internazionale, in una sorta di "Glocality" che deve valere anche per il sistema plasma", ha aggiunto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.
   

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