Screening gratuiti, locandine informative nei Centri dialisi e nelle farmacie, monumenti illuminati. Anche se in modo diverso dal solito a causa della pandemia di Covid, l'Italia si prepara a celebrare, il 10 marzo, la Giornata mondiale del Rene, per diffondere conoscenza sulla malattia renale cronica, condizione poca conosciuta che colpisce circa il 10% della popolazione. A fare il punto sulle iniziative previste, è stata la conferenza stampa organizzata oggi dalla Società italiana di nefrologia (Sin).
La mortalità correlata alle malattie renali continua ad aumentare ogni anno e si prevede che sarà la quinta principale causa di morte entro il 2040. Ma queste, pur se per essere individuate necessitano semplici esami di urine e creatinina, sono poco conosciute dalla popolazione. Per questo, "nonostante il momento critico dovuto alla pandemia e alle vicende che stanno sconvolgendo il mondo intero, vogliamo porre l'attenzione sulle malattie renali che interessano una vasta parte della popolazione.
Sono previsti screening in collaborazione con la Caritas, convegni. I monumenti verranno illuminati, domani sera, in molte citta italiane tra cui Padova, Torino, Livorno e Pisa. Mentre il 10 marzo alle 18 l'appuntamento è su Facebook con L'esperto risponde, con i presidenti Sin e Fir a disposizione per rispondere a dubbi e curiosità Si tratta di iniziative - spiega Massimo Morosetti, presidente Fondazione Italiana del Rene (Fir), direttore Uoc Nefrologia dell'Ospedale Giovan Battista Grassi di Roma - che "mirano a sensibilizzare a una maggior consapevolezza sulla diagnosi precoce e su stili di vita che hanno un ruolo di prevenzione".
Dagli esperti un pensiero va anche alla popolazione ucraina e, in particolare, ai pazienti nefrologici ucraini. "Come società scientifica - ha aggiunto il presidente della Sin, Piergiorgio Messa - ci teniamo a manifestare tutta la nostra solidarietà. I nefrologi italiani danno la loro massima disposizione per andare incontro alle esigenze di questi pazienti che stanno vivendo l'impossibilità di andare in contro alle cure necessarie per il loro sopravvivenza".
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