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Trapianti: prelievo multiorgano a cuore fermo nel Reggiano

Trapianti

Trapianti: prelievo multiorgano a cuore fermo nel Reggiano

All'ospedale di Guastalla, 30 professionisti al lavoro 13 ore

REGGIO EMILIA, 08 novembre 2021, 13:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È stato effettuato per la prima volta all'Ospedale Civile di Guastalla (la settima in provincia di Reggio Emilia) un prelievo multiorgano a cuore fermo con circolazione extracorporea. Coinvolta una squadra di 30 professionisti tra medici, infermieri e tecnici dell'Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia, dell'Ospedale Bufalini di Cesena e dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.
    Il prelievo è stato eseguito da una donatrice il cui cuore si era fermato, attraverso l'impiego dell'Ecmo (in inglese ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), una particolare apparecchiatura che consente la circolazione sanguigna extracorporea e quindi l'ossigenazione degli organi. Dalle preparazione alla conclusione dell'intervento il team di professionisti ha operato dalle 6.30 del mattino alle 19.
    Nella procedura eseguita più frequentemente il prelievo di organi viene svolto a cuore battente, su un donatore in morte encefalica. In questo caso invece l'intervento è stato eseguito a cuore fermo e dopo l'accertamento del decesso è stata preservata la vascolarizzazione degli organi grazie alle procedure di perfusione extracorporea con Ecmo.
    "Dietro a questo tipo di intervento c'è un processo complicato per cui è necessario che alcune condizioni si verifichino in contemporanea e altre in maniera consequenziale - spiega la dottoressa Uliana Ferrari, coordinatrice locale donazioni organi e tessuti - Tutti i professionisti coinvolti hanno dedicato enorme impegno e attenzione perché quello che ci muove è la grande motivazione e il pensiero di contribuire con il nostro operato a dare nuova speranza, grazie al dono e alla generosità di alcune persone, a qualcuno che attende".
    La prima donazione di organi a cuore fermo in Emilia-Romagna è stata eseguita all'Ospedale di Parma nel 2016.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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