Sono aumentati dell'1%, solo lo
scorso anno, gli italiani che hanno scelto di vaccinarsi contro
l'influenza. Nella popolazione generale, le coperture passano,
infatti, dal 15,8% della stagione 2018-19 al 16,8% dell'ultima
stagione. Negli anziani, soprattutto, si osserva a partire dalla
stagione 2015/16, un costante aumento della copertura, che si
attesta ora al 54,6%. A indicarlo sono i dati sulla vaccinazione
antinfluenzale della stagione 2019/2020, pubblicati sul sito del
Ministro della Salute.
Coperture in miglioramento ma ancora ben lontane dal
necessario. Per ridurre le complicanze e mortalità per influenza
l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale di
Prevenzione Vaccinale indicano il 75% di vaccinati tra gli over
65 come obiettivo minimo e il 95% come quello ottimale.
In questa particolare situazione epidemiologica di
circolazione di Sars-Cov-2, inoltre, precisa il Ministero, "è
importante che soprattutto le persone anziane e quelle ad alto
rischio di tutte le età, si vaccinino non potendo escludersi una
co-circolazione di virus influenzali e Sars-Cov-2 nella prossima
stagione influenzale 2020-2021. La vaccinazione antinfluenzale,
infatti, permette di semplificare la diagnosi e la gestione dei
casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza,
di limitare le complicanze da influenza nei soggetti a rischio
e, dunque, di ridurre gli accessi al pronto soccorso". Nella
campagna 2020-2021, che, come raccomandato dal Ministero, verrà
anticipata a inizio ottobre, la vaccinazione potrà essere
offerta gratuitamente anche nella fascia di età 60-64 anni.
Inoltre, è fortemente raccomandata agli operatori sanitari e
socio-sanitari, che operano a contatto con i pazienti e gli
anziani, "nella prospettiva di una iniziativa legislativa che la
renda obbligatoria".
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