Sono circa 90mila le persone che ogni
anno finiscono al pronto soccorso per una frattura del femore,
come quella subita qualche giorno fa da Ennio Morricone, che
hanno una percentuale di mortalità del 5% in fase acuta. I
numeri sono della Società italiana di ortopedia e traumatologia.
In Italia, spiegano gli esperti, ogni anno più di 175 mila
persone fanno ricorso al pronto soccorso per fratture di femore
(90 mila) vertebrali (70mila) e polso (15 mila), e in quasi
l'80% dei casi si tratta di donne con un'età superiore ai 65
anni. La frattura del collo del femore è caratterizzata da una
percentuale di mortalità pari al 5% in fase acuta e del 15-25%
entro un anno.
"I notevoli costi socio-sanitari di una patologia così
diffusa e invalidante rappresentano una vera e propri sfida per
il Sistema sanitario - spiegano gli esperti Siot -. Le Aging
Fractures, ovvero le fratture da fragilità dei pazienti anziani,
rappresentano spesso la conseguenza di una fragilità scheletrica
secondaria in genere all'osteoporosi".
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa
dell'osteoporosi ogni tre secondi si verifica una frattura di
femore, di polso o di vertebra, e nelle donne con età superiore
ai 45 anni le fratture da osteoporosi determinano un numero di
giornate di degenza ospedaliera maggiore rispetto ad altre
patologie considerate più comuni quali l'infarto, il diabete o
il tumore della mammella.
"Con l'aspettativa di vita che cresce in tutto il pianeta -
scrive invece Cyrus Cooper dell'università di Oxford in un
articolo sul Journal of Orthopedics, si stima che l'incidenza
delle fratture del femore crescerà da 1,66 milioni nel 1990 a
6,26 milioni nel 2050.
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