Un particolare tipo di scarabeo
potrebbe aiutare a controllare una delle allergie più frequenti
d'Europa: quella legata all'ambrosia. L'insetto, l'Ophraella
communa, è infatti particolarmente ghiotto delle foglie della
pianta (l'ambrosia artemisiifolia) e la sua fame potrebbe
ridurre il numero di piante e, dunque, di persone colpite
dall'allergia. Una condizione, questa, che nella sola Europa
colpisce circa 13,5 milioni di persone, con 7,4 miliardi di euro
di costi sanitari ogni anno. A dirlo è una ricerca pubblicata
sulla rivista scientifica Nature Communications realizzata
dall'Università del Connecticut e che ha visto la collaborazione
della biologa Maira Bonini dell'Ats di Milano.
Grazie a un modello applicato sullo sviluppo dello scarabeo,
gli autori prevedono che il controllo biologico dell'ambrosia
potrebbe ridurre le persone che soffrono di allergia a 11,2
milioni e farebbe abbassare a 6,4 miliardi di euro i costi
sanitari conseguenti.
"Le nostre stime prudenti indicano che il controllo biologico
dell'Artemisia artemisiifolia da parte dell'Ophraella communa
ridurrà il numero di pazienti di circa 2,3 milioni e i costi
sanitari di 1,1 miliardi di euro all'anno - afferma Sandro
Steinback, ricercatore del dipartimento di economia agricola
dell'Università del Connecticut - I costi futuri di questo
approccio di gestione saranno sostanzialmente pari a zero poiché
lo scarabeo si stabilisce in modo permanente e si propaga da
solo".
Questa ricerca è specifica per l'Europa ma questo stesso
metodo di controllo biologico è già in atto in Cina, dove lo
scarabeo viene allevato e distribuito per il controllo
dell'ambrosia. L'animale non avrebbe alcun impatto negativo
sulle piante autoctone.
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