Viene dall'Umbria uno dei
ricercatori italiani in prima linea nella lotta alle leucemie e
ai tumori premiati nell'ambito del 61 congresso dell'Ash,
l'American society of hematology, ad Orlando, in Florida. Si
tratta di Matteo Marchesini, trentanovenne di Montecchio,
biologo ad indirizzo molecolare del dipartimento di medicina e
chirurgia dell'Università di Parma.
Marchesini ha ottenuto un riconoscimento come autore del
miglior testo di ricerca (abstract achievment reward) sul tema
delle leucemie linfoblastiche di tipo T, studio comunque
potenzialmente applicabile a più ampio spettro.
Per Marchesini si tratta del quarto riconoscimento in
occasione dell'Ash, il primo però ottenuto con un team tutto
italiano: lo studio ha infatti visto impegnato anche l'Ateneo di
Perugia.
Il gruppo ha compiuto uno screening su 191 mila molecole per
trovare una via di inibizione ad un fattore di trascrizione
alterato (una proteina) riscontrato in molti tipi di tumore.
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