Realizzare una versione 'pirata' di un farmaco da un milione di dollari per la cura di una malattia genetica: è il progetto annunciato negli Stati Uniti da un gruppo di biohacker, i biologi amatoriali che lavorano con molecole e Dna in un fai-da-te al chiuso di garage e laboratori improvvisati. L'annuncio, riporta la rivista Technology Review, del Massachusetts Institute of Technology (Mit), è stato dato a Las Vegas, nella conferenza che ogni anno riunisce i biohacker, 'Biohack the Planet'.
Ai biohacker appartengono individui con preparazione e finalità molto diverse: da coloro che cercano di sviluppare nuove cure nel garage di casa a chi si fa impiantare chip e gadget tecnologici sotto la pelle per migliorare le prestazioni fisiche. In questo caso un gruppo di biologi amatoriali afferma di essere riuscito a mettere a punto una versione da appena 7mila dollari del farmaco che nel 2015 è stata la prima terapia genica approvata per uso commerciale.
"E' stata sviluppata in un capannone in Mississipi , un magazzino in Florida, una stanza da letto in Indiana e un computer in Austria", ha detto uno dei biohacker, Gabriel Licina. Basandosi sugli articoli scientifici relativi alle caratteristiche del farmaco, i biohacker hanno dedotto la sequenza di Dna necessaria a correggere il difetto genetico che causa la deficienza di lipoproteina lipasi (Lpld), malattia rara a cui è dedicato il farmaco.
Dopo aver presentato i propri risultati, il gruppo ha chiesto aiuto a università e ricercatori per riuscire a migliorare la loro versione del farmaci e a sperimentarla almeno sugli animali: un passo troppo costoso per dei ricercatori 'improvvisati'
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