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Le vostre ascelle non odorano di rose? Colpa di una proteina

Le vostre ascelle non odorano di rose? Colpa di una proteina

Si apre la strada a un nuovo tipo di deodoranti più efficaci

ROMA, 04 luglio 2018, 15:45

Redazione ANSA

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Scoperta dei ricercatori dell 'università di York pubblicata su rivista Elife - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperta dei ricercatori dell 'università di York pubblicata su rivista Elife - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scoperta dei ricercatori dell 'università di York pubblicata su rivista Elife - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Scoperto uno dei punti chiave del processo per cui le molecole inodore, prodotte nelle nostre ascelle col sudore, vengono trasformate in sostanze chimiche volatili dall'aroma decisamente più aspro e pungente, spesso poco piacevoli da odorare. Si apre così la strada ad una nuova generazione di deodoranti più efficaci, come spiegano i ricercatori dell'università di York nello studio pubblicato sulla rivista ELife.
    Lo stesso gruppo di studiosi aveva precedentemente scoperto che è un piccolo numero di batteri della specie dello Stafilococco la causa dell'odore poco piacevole che a volte esce dalle nostre ascelle, ma non era chiaro come questi batteri potessero riuscissero a trasformare le molecole da inodore a puzzolenti. Un processo ora meno oscuro perchè ne è stato decifrato il primo passaggio: è stata infatti identificata e analizzata in dettaglio la struttura molecolare di una proteina 'trasportatrice', che permette ai batteri di riconoscere e inghiottire i composti inodore del sudore. "La pelle delle nostre ascelle offre una nicchia unica per questi batteri", commenta Gavin Thomas, coordinatore dello studio. "Molti deodoranti oggi agiscono un po' come una bomba nucleare sotto le ascelle, inibendo o uccidendo gran parte dei batteri presenti per prevenire i cattivi odori, ma in realtà è solo un piccolo numero di loro a causarli", continua. Questi batteri Stafilococco usano la proteina trasportatrice per riconoscere e ingoiare i composti inodore del sudore che poi trasformano in cattivo odore. Aver visto la struttura di questa proteina potrà aiutare a sviluppare nuovi tipi di deodoranti capaci di bloccarne funzionamento.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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