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Epilessia, prelievo sangue rivela risposta bimbi a farmaci

Epilessia, prelievo sangue rivela risposta bimbi a farmaci

Studio italiano pubblicato su Neurology

ROMA, 28 giugno 2018, 09:30

Redazione ANSA

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Epilessia, prelievo sangue rivela risposta bimbi a farmaci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Epilessia, prelievo sangue rivela risposta bimbi a farmaci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Epilessia, prelievo sangue rivela risposta bimbi a farmaci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un semplice prelievo del sangue potrebbe rivelare nei bambini che soffrono di epilessia la possibilità di una risposta positiva ai farmaci antiepilettici.
    Lo rivela uno studio italiano condotto, su 114 bambini sotto i 14 anni, da ricercatori modenesi di Unimore, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell'AUSL di Modena pubblicato sulla rivista "Neurology". L'attenzione degli studiosi per la ricerca si è soffermata sui livelli plasmatici di ghrelina e del suo derivato, des-acil ghrelina, ormoni prevalentemente prodotti dallo stomaco che sono stati studiati in vari modelli sperimentali per le loro proprietà antiepilettiche, sino ad oggi non ancora caratterizzate nell'uomo. Il fine era stabilire una possibile relazione con la risposta ai farmaci antiepilettici. I ricercatori hanno dimostrato che ghrelina e des-acil ghrelina sono prodotti in maggior quantità nei pazienti che presentano una risposta ottimale ai farmaci contro l'epilessia. In particolare, i livelli plasmatici di ghrelina erano raddoppiati nei pazienti responsivi ai farmaci. "Questo risultato - afferma il professor Giuseppe Biagini di Unimore - fa ritenere che gli ormoni oggetto dello studio siano importanti per determinare una riduzione ottimale delle crisi epilettiche e, inoltre, che possano costituire un biomarcatore di risposta ai farmaci utilizzati per curare l'epilessia. In quest'ultimo caso, ghrelina e des-acil ghrelina potrebbero costituire il primo biomarcatore disponibile per controllare con un semplice prelievo ematico la possibilità che possa verificarsi una risposta positiva alla terapia farmacologica". Lo studio, finanziato dal ministero della Salute nell'ambito di un progetto di ricerca finalizzata, è stato condotto dal mese di novembre 2014 al mese di giugno 2016.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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