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Tumore polmone, nuova immunoterapia raddoppia sopravvivenza

Tumore polmone, nuova immunoterapia raddoppia sopravvivenza

Rispetto a chemioterapia. Per pazienti con prognosi sfavorevole

ROMA, 20 ottobre 2017, 16:43

Redazione ANSA

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Nuovo passo avanti nella lotta contro il tumore al polmone grazie all'immunoterapia, che risveglia il sistema immunitario per combattere il cancro: dopo due anni di follow-up, la molecola pembrolizumab in prima linea, ovvero come primo trattamento terapeutico, raddoppia la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia. I dati mostrano infatti una sopravvivenza globale media di 30 mesi con pembrolizumab rispetto a 14,2 mesi con la chemioterapia. Sono i risultati dello studio KEYNOTE-024, presentati alla World Conference on Lung Cancer svoltasi a Yokohama in Giappone. I pazienti trattati presentano tumore del polmone non a piccole cellule metastatico con alti livelli di PD-L1. Con ulteriori sei mesi di dati disponibili, i risultati continuano a mostrare una riduzione del rischio di morte del 37% con pembrolizumab rispetto alla chemioterapia dopo più di due anni di follow-up. "Questi dati, che derivano da un follow-up prolungato dello studio - ha affermato Giorgio Scagliotti, Direttore Oncologia all'Università di Torino - indicano come pembrolizumab sia in grado di esercitare un impatto sulla sopravvivenza globale più significativo rispetto alla chemioterapia in una popolazione specifica. L'attività è anche abbinata a un profilo di ridotta tossicità globale". "Se da un lato continuiamo ad avere risultati aggiornati da questo studio su pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati in prima linea, dall'altro i medici stanno acquisendo informazioni importanti sui benefici clinici a lungo termine della molecola - ha sottolineato Martin Reck della LungenClinic Grosshansdorf in Germania -. I significativi risultati di sopravvivenza globale osservati nello studio KEYNOTE-024, che ha incluso pazienti con prognosi sfavorevole, rafforzano l'indicazione di pembrolizumab in pazienti selezionati nel trattamento di prima linea di questa malattia".
   

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