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Ok FDA a farmaco che ritarda diabete 1 in bimbi a rischio

Ok FDA a farmaco che ritarda diabete 1 in bimbi a rischio

Teplizumab, riduce attacco autoimmune,rallenta esordio di 3 anni

ROMA, 22 novembre 2022, 16:30

Redazione ANSA

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Ok FDA a farmaco che ritarda diabete 1 in bimbi a rischio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ok FDA a farmaco che ritarda diabete 1 in bimbi a rischio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ok FDA a farmaco che ritarda diabete 1 in bimbi a rischio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Negli Stati Uniti è stato approvato un nuovo tipo di terapia che potrebbe ritardare fino a tre anni nei bambini a rischio l'esordio del diabete di tipo 1, la forma autoimmune in cui, cioè, il sistema immunitario danneggia la porzione di pancreas che produce l'insulina.
   

Il trattamento, chiamato teplizumab, agisce bloccando parzialmente l'attacco del sistema immunitario alle cellule del pancreas e si ritiene che sia il primo a posticipare l'inizio di una condizione autoimmune, è riferito sul magazine New Scientist.

    Ritardare l'insorgenza del diabete di tipo 1 dovrebbe rendere più facile per i bambini affrontare la condizione e ridurre le complicanze, afferma Kevan Herold dell'Università di Yale, che ha partecipato allo sviluppo del farmaco. Poiché l'attacco immunitario che porta al diabete 1 dura diversi anni, nel momento in cui si sospetta che un bambino sia a rischio, può essere monitorato con esami del sangue per verificare la presenza di anticorpi contro il pancreas.

   Teplizumab, prodotto dall'azienda Proventionbio nel New Jersey, è stato approvato per l'uso dagli 8 anni in persone che presentano questi anticorpi ma non hanno ancora la malattia. Si ritiene che il farmaco agisca riducendo l'attività delle cellule immunitarie coinvolte nell'uccisione delle cellule del pancreas.

    Il farmaco viene somministrato in ospedale una volta al giorno per due settimane. Uno studio in corso su 76 persone è stato alla base dell'approvazione statunitense. Nello studio, teplizumab viene somministrato a persone di età compresa tra gli 8 e i 49 anni che non hanno il diabete di tipo 1, ma hanno un parente con la malattia e presentano gli anticorpi incriminati nel sangue. Tra i partecipanti che finora hanno sviluppato il diabete, teplizumab ha ritardato l'insorgenza della condizione di quasi 3 anni, rispetto a coloro che hanno ricevuto placebo.

    Il farmaco è in studio su diverse centinaia di persone con diabete di tipo 1 appena diagnosticato per determinare se può ridurre anche la gravità della condizione. Tuttavia, finora, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato teplizumab solo per ritardare l'esordio del diabete. Teplizumab è in fase di revisione da parte delle autorità di regolamentazione dei farmaci nel Regno Unito e nell'Unione Europea. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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