Tristezza, rabbia e ansia: queste alcune sensazioni che per diverse persone obese che convivono con diabete o una situazione che lo precede, il prediabete, sono parte della vita quotidiana. Un nuovo studio della Iowa State University suggerisce che questi sentimenti negativi possono derivare da problemi nel regolare i livelli di zucchero nel sangue che influenzano la risposta emotiva nel cervello.
La ricerca ha riscontrato che le persone con diabete di tipo 2 e prediabete hanno più probabilità di concentrarsi e di avere una forte risposta emotiva rispetto a minacce o cose negative, con un impatto sulla qualità della vita e un aumento del rischio di depressione. Per lo studio, pubblicato su Psychosomatic Medicine, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 331 adulti, nell'ambito del Midlife in the U.S., uno studio sulla salute e il benessere. Si sono focalizzati nella loro analisi in particolare sulla risposta a stimoli negativi, sull'attività cerebrale e sui livelli di cortisolo. L'attività del sistema nervoso centrale è stata misurata usando piccoli elettrodi posti sotto l'occhio e ai partecipanti sono state mostrate una serie di immagini negative, positive e neutre.
"Le persone con livelli più elevati di insulino-resistenza erano più sorprese da immagini negative" evidenzia Auriel Willette, uno degli autori dello studio. "È una prova evidente - aggiunge - che suggerisce che questi problemi metabolici sono legati ad altri, relativi al modo in cui percepiamo e affrontiamo cose che stressano tutti noi". Anche i risultati dell'elettroencefalografia, che registra l'attività quando il cervello è a riposo, hanno evidenziato che con prediabete e diabete di tipo 2 vi era più attività sul lato destro del cervello, associato alla depressione e alle emozioni negative. Comprendere l'influenza di questi fattori può, secondo gli studiosi, aiutare a sviluppare nel modo giusto la motivazione personale, che ad esempio può dare la spinta a dimagrire.
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