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Chili di troppo? La colpa è nei batteri dell'intestino

Chili di troppo? La colpa è nei batteri dell'intestino

Scoperti microbi coinvolti nell'assorbimento dei grassi

ROMA, 12 aprile 2018, 15:58

Redazione ANSA

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Per i ricercatori di Chicago, se si ingrassa la colpa può essere di un batterio nell 'intestino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per i ricercatori di Chicago, se si ingrassa la colpa può essere di un batterio nell 'intestino - RIPRODUZIONE RISERVATA
Per i ricercatori di Chicago, se si ingrassa la colpa può essere di un batterio nell 'intestino - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Se si ingrassa la colpa può essere di un batterio dell'intestino. E' questa la scoperta dei ricercatori dell'Università di Chicago che hanno pubblicato il loro lavoro su Cell Host and Microbe. "Il nostro studio è uno dei primi a dimostrare che specifici microbi dell'intestino tenue regolano direttamente sia la digestione sia l'assorbimento dei lipidi", spiega Eugene B. Chan, docente all'Università di Chicago. Lo studio è stato condotto sui topi, divisi in due gruppi: uno, di cavie sane e l'altro di topi altrettanto sani ma con al loro interno microbi comuni che non causavano malattie.
    Tutti sono stati sottoposti a una dieta ricca di grassi. I ricercatori hanno potuto notare come a ingrassare sono stati i topi con i microbi all'interno. La dieta aveva aumentato rapidamente l'abbondanza di alcuni microbi nell'intestino tenue, compresi quelli delle famiglie Clostridiaceae e Peptostreptococcaceae. È stato così scoperto che un membro delle Clostridiaceae aveva un impatto specifico sull'assorbimento dei grassi. L'abbondanza di altre famiglie batteriche è invece diminuita con una dieta ricca di grassi, tra cui quelli delle Bifidobacteriacaea e Bacteriodacaea, che sono comunemente associati alla magrezza. "I nostri risultati suggeriscono che probabilmente si potranno usare pre o probiotici o persino sviluppare post-biotici (composti o metaboliti derivati da batteri) per migliorare l'assorbimento di sostanze nutritive per le persone con disturbi di malassorbimento, come la malattia di Crohn, o si potranno testare nuovi modi per ridurre l'obesità", dice Kristina Martinez-Guryn, autrice principale dello studio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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