ROMA - Immagini sfocate, dai contorni non definiti e in alcuni casi anche sdoppiate. È questo ciò che vede chi si mette al volante di un'auto dopo aver bevuto alcol o assunto droghe. Una simulazione veritiera di quello che può accadere in questi casi di estremo rischio, è fornita dagli occhiali che equipaggiano la tuta 'hangover' creata da Ford in occasione dei corsi di guida responsabile che hanno attirato in due giorni nello spazio antistante Eataly, a Roma Ostiense, circa 400 giovani neopatentati. I Driving Skills for Life, il programma gratuito messo in campo dall'Ovale Blu per i ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, si è concentrato in particolar modo sulle distrazioni di chi si trova al volante. Obiettivo: bandire l'uso del cellulare alla guida, per scattare selfie o controllare sms e notifiche sui social Network. In quel caso, infatti, distogliere gli occhi dalla strada anche solo per alcuni secondi può essere fatale.
Il team di istruttori, guidati da Fabrizio Aronica, ha spiegato ai giovani l'importanza di aumentare lo spazio di frenata ed i rischi che si corrono quando non si mantiene la distanza di sicurezza. Non solo prove pratiche, con gimkane realizzate ad hoc nel parcheggio per consentire ai ragazzi di effettuare test drive in tutta sicurezza, ma anche sessioni tecniche dedicate alla programmazione della manutenzione del proprio veicolo, che, sempre più spesso, appare come un 'animale sconosciuto' agli occhi dei neopatentati.Gli amanti della tecnologia hanno potuto testare anche la frenata di emergenza con la vettura che, in caso di distrazione del conducente, si arresta automaticamente a pochi centimetri dall'ostacolo.
Prossima tappa italiana del tour di guida responsabile sarà Palermo ad ottobre. Per l'occasione si attendono oltre duecento giovani pronti a testare, in maniera assolutamente gratuita, i rischi ed i pericoli di una guida sprovveduta e distratta. Il programma di Ford è stato lanciato nel 2016 e da allora sono stati circa 20mila i giovani provenienti da tutti i Paesi europei, 2.500 solo in Italia, che hanno avuto modo di partecipare, iscrivendosi attraverso i social o in accordo con scuole ed università (come nel caso della tappa siciliana dello scorso anno), a partecipare alla sessione di prove.
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