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Autovelox fissi e mobili: funzionamento

Autovelox fissi e mobili: funzionamento

Approfondimento sui sistemi di rilevazione della velocità istantanea e media, normativa, sanzioni e come comportarsi

06 febbraio 2015, 13:13

Redazione ANSA

ANSACheck

Autovelox - RIPRODUZIONE RISERVATA

Autovelox - RIPRODUZIONE RISERVATA
Autovelox - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un metodo introdotto nelle strade e autostrade per il rispetto dei limiti di velocità previsti è stata l’introduzione degli autovelox che sono di tre tipologie sostanzialmente: autovelox fissi, spesso nelle autostrade e strade extraurbane, e quelli mobili come ad esempio i telelaser che hanno le pattuglie nei posti di blocco. Entrambi hanno comunque la stessa identica funzione, ossia quella di rilevare istantaneamente la velocità di marcia con cui si viaggia e al superamento del limite ecco che scatta automaticamente la rilevazione, la fotografia ed in un secondo momento, dopo le verifiche degli ausiliari del traffico, anche la sanzione che varia appunto da quanto si è superato il limite previsto in quel tratto stradale. I tutor invece, tipici delle autostrade, rilevano la velocità media in un certo tratto, in base al tempo che l’auto impiega per percorrere la strada dal punto di inizio rilevazione a quello di fine rilevazione.


Come evitarli
In molti cercano vie alternative per evitare sanzioni dovute proprio dal rilevamento degli autovelox ma in realtà esiste un metodo unico, quello di rispettare i limiti di velocità in tutti i tratti stradali, anche quelli dove non viene segnalata la presenza di questi apparecchi. C’è da dire infatti che tutti gli autovelox, fissi o mobili che essi siano, devono obbligatoriamente essere segnalati attraverso un cartello stradale circa la loro presenza nei paraggi, così come i tratti di autostrada soggetti a tutor.


La differenza tra i mobili ed i fissi e i tutor
La differenza tra gli autovelox fissi e quelli mobili sta solo nel fatto che i rilevatori fissi sono installati permanentemente senza necessitare della presenza della polizia, mentre i mobili necessitano della presenza di una pattuglia. I tutor invece calcolano una velocità media in relazione al tratto di strada percorso e questi sono efficienti specialmente in tratti rettilinei come le autostrade, mentre gli autovelox mobili come i telelaser delle forze dell’ordine o anche i comuni autovelox fissi rilevano la velocità istantanea.


Che differenze hanno gli autovelox esistenti
Gli Autovelox a fotocellule sono quelli maggiormente diffusi su scala nazionale e si trovano all’interno degli autobox collocati ai bordi della carreggiata. Con questo metodo l’autovelox scatta automaticamente la foto alla targa del veicolo nel momento in cui si supera il limite previsto e questa viene subito trasmessa ad un computer centrale. I telelaser sono invece dotati sia di un fascio laser che di un sensore ottico e anche questo recepisce la velocità istantanea, scatta automaticamente la foto e dopo la segnalazione fatta nel giro di pochi secondi gli ausiliari del traffico provvedono a fermare il veicolo e procedere con la sanzione ed il decurta mento dei punti dalla patente di chi è alla guida. Infine abbiamo il sistema tutor; questo lo troviamo maggiormente nelle autostrade, in tratti cioè dove non ci siano “ostacoli” e laddove ci sia la possibilità di rilevare una velocità media di un determinato veicolo in un tratto stradale. Una volta che in questo tratto più o meno lungo si sia superato il limite previsto ecco che scatta da foto e parte la sanzione dal momento in cui le forze dell’ordine ne vengono a conoscenza.

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