Il sistema industriale bresciano è
complessivamente pronto ad affrontare le sfide del futuro per
quanto riguarda il settore Automotive, soprattutto con
riferimento alle tematiche della transizione ecologica e
tecnologica in atto. È quanto emerge da una ricerca del centro
studi di Confindustria Brescia e dalla direzione Studi e
Ricerche di Intesa Sanpaolo. Nella realizzazione dell'analisi
è stato coinvolto un campione di 24 imprese bresciane del
comparto, con un fatturato complessivo di 2,7 miliardi di euro,
di cui il 77% riconducibile a ricavi realizzati direttamente nel
settore automotive. Tra i risultati della ricerca, emerge come
il 70,8% del campione osservato dichiari di avere al suo interno
un ufficio di ricerca e sviluppo, percentuale che sale al 77,8%
per le grandi imprese; mediamente le aziende investono il 4,3%
del loro fatturato in ricerca e sviluppo. Elementi
significativi emergono anche dal punto di vista delle strategie:
tenendo in considerazione che l'indagine è stata somministrata
prima della decisione del consiglio europeo di fine giugno 2022,
si delinea già chiara l'urgenza del momento: solo l'11% delle
imprese ha, infatti, dichiarato di non avere in agenda nuove
strategie industriali per affrontare il complesso scenario
competitivo che si profila nella filiera dell'auto. Il Made in
Brescia punta soprattutto sulla riconversione della produzione
(33%) o su nuove alleanze (33%).
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