(di Stefano Secondino) Andare in bicicletta fa bene alla salute e all'ambiente, e questo è perfino scontato. Ma quanto in effetti faccia bene, tradotto in soldoni, hanno provato a calcolarlo i ricercatori della Fondazione Manlio Masi, un istituto di ricerca sul commercio internazionale.
La "bikeconomy", così l'hanno battezzata, in Europa vale 200 miliardi di euro. Non solo, ma fa risparmiare 110 miliardi di euro in spese sanitarie nel Vecchio Continente e taglia in modo consistente i gas serra che provocano il riscaldamento globale. Il rapporto sulla economia a pedali, il primo di questo tipo in Italia, è stato presentato a Roma al 1/o Forum Nazionale sulla Bikeconomy, organizzato al Museo Maxxi dalla Fondazione Manlio Masi e l'associazione sportiva Bicitaly.
Il settore della bicicletta in Europa fattura 200 miliardi di euro e dà lavoro a più di 70.000 persone. In proporzione, ha un tasso di occupazione quattro volte superiore a quello dell'industria dell'auto. Se tutta l'Europa fosse come Copenhagen, dove il 26% degli spostamenti avviene in bici, si creerebbero 76.600 nuovi posti di lavoro.
L'Italia produce tante bici, ma pedala poco. E' il secondo produttore europeo di biciclette ed accessori, con oltre 8.000 addetti occupati. Ma la domanda di due ruote a pedali è bassa, le piste ciclabili sono poche, il cicloturismo poco diffuso, nonostante la ricchezza di mete possibili.
Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'incremento dell'uso della bicicletta in Europa farebbe risparmiare 110 miliardi di euro in spese sanitarie e 3 miliardi per la riduzione dell'inquinamento. Uno studio condotto nella città di Barcellona dimostra che sostituendo il 40% dei viaggi in automobile con la bici, si avrebbero 66 morti in meno ogni anno.
Se chi prende l'auto o lo scooter in Europa percorresse in bicicletta 5 km al giorno, la Ue taglierebbe la metà dei gas serra da trasporti che ha promesso di tagliare con l'Accordo di Parigi.
Il ciclo-turismo è un fenomeno in crescita in tutta Europa.
Muove 44 miliardi di euro e ha un indotto annuo tra i 110.000 e i 350.000 euro per ogni chilometro di ciclabile turistica. Le mete più gettonate sono Francia e Austria, mentre l'Italia sconta la carenza di infrastrutture.
L'Unione europea ha varato il progetto EuroVelo, 12 percorsi ciclabili su lunghe distanze che coprono 66.000 km, di cui circa 45.000 già realizzati. Quattro itinerari sono in Italia. Nel nostro paese sono in progetto due ciclovie ambiziose: VENTO, 679 km lungo gli argini del Po, e il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma, percorso archeologico-turistico di 40 km.
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