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A Key West, tra i gatti a sei dita di Ernest Hemingway

A Key West, tra i gatti a sei dita di Ernest Hemingway

Coccolati nella Casa Museo, sono i discendenti di Snow White

17 ottobre 2014, 12:40

Redazione ANSA

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A Key West tra i gatti della casa Museo di Hemingway - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Key West tra i gatti della casa Museo di Hemingway - RIPRODUZIONE RISERVATA
A Key West tra i gatti della casa Museo di Hemingway - RIPRODUZIONE RISERVATA

(foto e testi di Daniela Giammusso)

   (ANSA) - KEY WEST (FLORIDA) - Il più grosso di tutti si chiama Dorian Grey. E non è difficile capire il perché, con quella chioma da leone color grigio perla, con cui altezzoso sfugge agli occhi dei curiosi. Ma negli anni c'è stata anche Marilyn Monroe, bellissima e sinuosa come la diva di Hollywood. E poi Mark Twain ed Emily Dickinson, Ava Gardner e James Joyce. Persino una Sophia Loren. Sono i gatti di Ernest Hemingway, che liberi e sereni ancora oggi abitano la casa che l'autore del ''Grande Gatsby'' comprò a Key West, in Florida, nel 1928, per abitarvi con la sua seconda moglie Pauline Pfeiffer.

Qui lo scrittore realizzò molti dei suoi libri, da ''Morte nel pomeriggio'' a ''Per chi suona la campana''. Si dedicò alla pesca, ai vini e iniziò a sognare l'Havana. Ma soprattutto qui accolse Snow White, Biancaneve, amatissima micia ricevuta in dono dal capitano di una nave, con una caratteristica davvero speciale: aveva sei dita per zampa. I cuccioli dei suoi cuccioli oggi sono ancora lì, nel giardino di Key West: 56 discendenti, 23 dei quali polidattili (ovvero, con un numero superiore di dita in una zampa), curati e coccolati dello staff che gestisce la Casa Museo di Hemingway.

Che lo scrittore amasse i gatti, è risaputo. Ad un micio in piazza dedicò persino uno dei suoi primi racconti: ''Gatto sotto la pioggia (Cat in the Rain)''. Ma i vicini raccontano che la sua colonia arrivò anche a 50-60 esemplari. E i gatti sono protagonisti, ancora oggi, sulle tendine all'uncinetto delle finestre, nello studio con le porcellane conservate accanto alla macchina da scrivere. E poi in soggiorno, con i gatti francesi in cristallo di piombo Lalique che Pauline regalò al marito per il loro anniversario. Fino alla camera da letto, con il panciuto gatto in ceramica firmato da Pablo Picasso. Ma soprattutto, ecco che tra le foglie di banano e i fiori tropicali, spuntano ancora curiosi gli occhi dei veri padroni di casa: tanti cuccioli con quelle quattro zampotte un po' fuori misura per via del ''pollice'' in più. ''Non sono una razza speciale - raccontano dal Museo - ma sono figli di una piccola mutazione genetica. Teoricamente, un gatto con qualche dito in più può nascere ovunque nel mondo. Qui a Key West il primo è stato proprio quello di Hemingway che poi ha avuto i suoi cuccioli. I gatti polidattili che vivono qui sono suoi discendenti e anche quelli che hanno regolarmente 'solo' cinque dita per zampa hanno quel gene nel loro Dna''. Potrebbero cioè a loro volta avere altri mici molto ''zamputi'', tramandando quella singolare specialità.

Per anni al centro di una contesa legale con il Dipartimento dell'Agricoltura della Florida, i 56 mici oggi vivono liberi nel giardino della Casa Museo, per la gioia dei migliaia di turisti che ogni anno si recano in visita alle Keys. Per loro, un angolo riservato con tante cucce, una gabbietta che riproduce la casa padronale in miniatura quando hanno bisogno di cure speciali. E anche un piccolo cimitero felino, inaugurato al tempo dallo stesso Hemingway. Tutti hanno un nome e lo staff ha proseguito la tradizione dello scrittore ribattezzando ogni nuovo nato come i Grandi della Letteratura, dello Spettacolo o della Scienza. Ecco allora che tra un miagolio e un'azzuffata, negli anni qui sono nati Edgar Allan Poe, Errol Flynn, Susan Hayward, Pablo Picasso e Simone De Beauvoir. Tutti, o quasi, con sei dita per zampa. Ma il record appartiene a uno degli ultimi nati, Bumby, come il soprannome che Hemingway diede al suo primo figlio John Hadley Nicanor, che sotto al pelo tigrato di dita ne conta addirittura 25, con una zampa a 7 falangi. E chissà che non sia stato proprio quel sesto ditino a ispirare a Hemingway una delle sue massime più celebri. ''Ai gatti - diceva - riesce senza fatica ciò che resta negato all'uomo: attraversare la vita senza fare rumore''.

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