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Resistere alle abbuffate senza fare la dieta in 6 mosse

Resistere alle abbuffate senza fare la dieta in 6 mosse

Dopo diete paleo, low-fat, Dukan e Miami, in arrivo nuovi metodi per controllare la fame

31 marzo 2018, 11:58

di Agnese Ferrara

ANSACheck

Più frutta meno snack industriali - RIPRODUZIONE RISERVATA

Più frutta meno snack industriali - RIPRODUZIONE RISERVATA
Più frutta meno snack industriali - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si mangia prima col cervello, poi con la pancia. E ora che si accendono i forni per le torte e le pizze pasquali e che le uova di cioccolata affollano i supermarket è bene sapere come addomesticare questo cervello a stare alla larga da sgarri e peccati di gola. ll nostro peso ideale infatti non lo decide il grafico del dietologo nel suo studio, lo decidiamo noi con alcuni meccanismi di difesa o di attacco messi in campo dalla nostra mente.

Questo il succo del pensiero di Stephan Guyenet, scienziato ma soprattutto famoso blogger americano autore del best-seller ‘Il cervello affamato’ che è rimasto a lungo nelle classifiche dei manuali più venduti per il New York Times. Guyenet conta anche migliaia di adepti sparsi nel mondo che seguono i suoi consigli sul suo blog www.stephanguyenet.com. sul suo sito infatti ci si può cimentare in quiz e test per valutare come e quanto siamo vittime di meccanismi che ci inducono a mangiare male o troppo e a condurre uno stile di vita sbagliato. Ed è ancora online che l’esperto snocciola il ‘programma di peso ideale’ che dipende dall’appetito solo in minima parte, il resto lo fanno i meccanismi mentali legati al cibo come mezzo consolatorio e ricompensa per la mente, oltre allo stile di vita, a quanto si dorme e all’ambiente. Non si tratta in realtà di un manuale sulle diete ma ‘di un libro essenziale per capire perché si mangia troppo’ scrive il New York Times.

 Guyenet rivela 6 consigli pratici da mettere in atto nella vita di tutti i giorni per ingannare il cervello affamato. Eccoli in sintesi:

si comincia con un po’ di forza di volontà per liberarsi di tutti i cibi allettanti e ipercalorici che avete a disposizione in casa e in ufficio (sbarazzatevi del gelato che sta nel freezer, degli snack, delle noccioline, cracker, arachidi salate e patatine) che vanno sostituiti con frutta fresca o secca che implichi però del tempo per consumarla (come arance, mele e noci da sbucciare, ad esempio).

Secondo step è fare il pieno di cibi che saziano il cervello perché in grado di mandare segnali di sazietà più di altri. Sono frutta fresca, verdure, patate, carne, pesce, uova, yogurt, cerali integrali, fagioli e lenticchie.

Terzo passo: eliminare da casa i cibi tipici di ‘compenso’ in grado di dare un elevato livello di gratificazione proprio perché grassi o pieni di zuccheri o amidi e sale come gelati, biscotti, torte, patatine fritte, cioccolata e pancetta.

Quarto step: dormire, stare più a lungo nel letto e nelle ore serali niente luce blu (degli schermi ad esempio).

Fare movimento è il quinto passaggio, in ogni modo anche andando a lavorare a piedi parcheggiando l’auto a qualche chilometro di distanza dall’ufficio, oppure muovendosi con i mezzi pubblici o in bici.

Il sesto e ultimo consiglio è imparare a attenuare lo stress senza ricorrere alle abbuffate compensative. L’esperto spiega che chi mangia per superare le tensioni sa già tutto su come, quando e perché lo fa. Dunque si può provare a riflettere sul tipo di problema, affrontarlo pianificando una strategia di risoluzione divisa in passaggi semplici da realizzare giorno per giorno concentrandosi sul metodo per affrontarle piuttosto che sui cibi. E’ utile anche praticare tecniche di meditazione come la ‘mindfulness meditation’ oppure provare a fare da sé.

L’esperto propone un sistema per non pensare al cibo: sedersi mantenendo una posizione rigida, ma rilassata. Occhi aperti e sguardo fisso verso il basso. Prestare attenzione al movimento dell’addome mentre si respira. Non distrarsi. Resistere almeno per 5 minuti consecutivi e , col tempo, arrivare a 15 minuti.

Il successo del metodo di Guyenet che sfama il cervello si affianca così alle diete più note e divenute celebri grazie alle celebrities di Hollywood che le hanno seguite come la paleo, la gluten free, la dieta ad intermittenza, le low-fat, le Weight Watchers, la Dukan, la dieta Miami. Dalla Francia, si segnala in arrivo un nuovo sistema per controllare la fame, basato sul digiuno per fasce orarie. E’ spiegato nel manuale ‘la dieta fasting’ (in Italia edito da Newton Compton). Il sistema, messo a punto da JB Rives che non è né un medico né un nutrizionista ma un imprenditore, wbdesigner e appassionato di fitness , è stato provato da lui stesso (ha perso 20 chili in 7 anni). E’ un digiuno a intermittenza (fasting significa, appunto, digiunare) e l ’autore ha scelto quello 16:8, cioè mangia nell’arco di otto ore e digiuna per altre 16, possibilmente facendo rientrare nella fase di digiuno anche la notte. Lui quindi mangerebbe dalle 12 alle 21. La colazione perciò è un lontano ricordo.

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