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Miriam Leone, c'è girl power ma bisogna far squadra

Miriam Leone, c'è girl power ma bisogna far squadra

A Giffoni, amo ruoli scomodi. Prestissimo sul set di '1993'

19 luglio 2016, 19:58

Redazione ANSA

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Miriam Leone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Miriam Leone - RIPRODUZIONE RISERVATA
Miriam Leone - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Francesca Pierleoni)


GIFFONI VALLE PIANA (SALERNO) - Le ragazze di oggi "stanno potenziando il loro girl power, studiano, lavorano, escono di casa, sono sempre più libere di fare le proprie scelte. Parlo ovviamente per questa parte di mondo, non di altre zone, dove la condizione della donna è ferma al medioevo. Mi spaventano però le discriminazioni che colpiscono tutti. Noi donne dovremmo proteggerci facendo più gioco di squadra, come riescono a fare gli uomini". Ne è convinta Miriam Leone, oggi protagonista a Giffoni Experience di un incontro con i giovani giurati.
"Io poi da siciliana mi porto dentro certe tradizioni in cui credo, come quella del pranzo a tavola, ma sento anche una forte spinta all'indipendenza", spiega parlando ai giornalisti. Miss Italia 2008, che ha debuttato in tv come conduttrice nel 2009 a Unomattina Estate ("E' stata la vera gavetta, con sveglia tutte le mattine alle quattro e mezzo"), quest'anno è arrivata anche a Cannes con Fai bei sogni di Marco Bellocchio ("Un maestro, che con te analizza ogni scena. Pur di lavorare con lui, giravo a Torino di giorno Non uccidere e di notte il suo film"). E' anche la protagonista femminile di un altro dei titoli più attesi della stagione, In guerra per amore di e con Pif (che potrebbe esordire a uno dei grandi festival d'autunno, ndr). "Visto che il film è ambientato durante lo sbarco in Sicilia speravo per una volta di poter girare nella mia terra, ma niente, il mio personaggio vive a New York e noi abbiamo girato a Cinecittà - dice sorridendo -. Pif è un uomo molto intelligente, un poeta, che nel suo modo così personale riesce anche a fare denuncia".
Non le piace, spiega, "avere ruoli comodi, cose che mi mettano a mio agio, amo correre rischi". Finora è la tv "ad avermi regalato i due personaggi che più mi hanno segnato e fatta crescere, e curiosamente i loro nomi iniziano tutti e due con la lettera V". Sono Veronica Castello, l'aspirante showgirl pronta a tutto nella serie di Sky sugli anni di Mani Pulite, '1992', e l'ispettore della Omicidi Valeria Ferro nella serie di Rai3 'Non uccidere', già rinnovata per una seconda stagione. "Due ruoli molto diversi - spiega -. Dopo la donna che punta tutto sulla sua fisicità di 1992, per Valeria ho fatto un lavoro di scarnificazione, per trasmettere la sua ferita, il suo mondo interiore". E' una serie, ispirata alle atmosfere di certe produzioni nordeuropee "che per la Rai costituisce qualcosa di nuovo, un esperimento". Nonostante i non altissimi ascolti, "ha piantato un piccolo seme, che sono convinta germoglierà".
Impegnata ora nelle riprese della fiction Rai su Nino Manfredi, 'In arte Nino', con Elio Germano, sarà a breve anche di ritorno sul set per Sky: "Inizieremo prestissimo le riprese di 1993, ci hanno mandato le sceneggiature... ma non posso dire di più". E' conclusa invece l'esperienza di co-conduzione delle Iene: "E' stato molto divertente, sono felice di averlo fatto, ma sapevo che per gli altri impegni non avrei potuto ripeterla, quindi, addio Iene".
Come attrice, Miriam Leone si sente arrivata ad un punto "in cui non mi interessa più tanto dimostrare ma essere - spiega -. Amo questo lavoro, lo faccio con grande passione e umiltà e con la consapevolezza di avere ancora tanto da imparare".

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