NAPOLI - "Chi apre un franchising diventa imprenditore ma ha un accompagnamento forte, basato sul win-win: se l'attività va bene vince chi ha aperto il franchising ma vince anche il brand". Così Italo Bussoli, vicepresidente di Assofranchsing, spiega come il sistema del franchising costituisca una strada fondamentale per formare nuovi imprenditori.
"Il percorso - spiega Bussoli - consente a delle persone che intendono diventare imprenditore autonomo di farlo con un investimento più modesto e maggiori garanzie di riuscita". Già, perché il tasso di chiusura del sistema di franchising rispetto ai sistemi tradizionali è clamorosamente più basso: in Italia attualmente i negozi autonomi indipendenti chiudono alla media del 18-20% l'anno, mentre per i franchising la quota è del 2-3%.
"In più - spiega Bussoli - l'imprenditore a fronte di un investimento modesto che può essere sui 50.000 euro, ha un sostegno forte nella formazione, ha il marchio che si porta dietro la comunicazione, la pubblicità, ha spesso la possibilità di avere prodotti in conto vendita e cerca di venire incontro in momenti di difficoltà". Motivazioni che convincono sempre più commercianti indipendenti a passare al franchising. "In particolare - conclude Bussoli - le seconde generazioni, i figli dei commercianti tradizionali, sempre più pronti a riconvertire le attività".
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