"Troppi ritardi di politica e
istituzioni. L'edilizia rischia di morire. Siamo ai titoli di
coda": lo ha detto oggi il Presidente di Ance Salerno, Antonio
Lombardi, alla presentazione dell'analisi qualitativa semestrale
del settore dell'edilizia.
"Il problema vero - ha sottolineato Lombardi - non è
accertare le responsabilità. Di fatto sono già ampiamente
chiare. E non hanno un colore politico. Hanno il colore di tutta
la politica e di larga parte della filiera istituzionale di
questa nostra disastrata regione. Non è, quindi, una questione
di schieramenti partitici. Il problema vero non è più questo.
Ora siamo, invece, ai titoli di coda di un film già troppe volte
visto: l'agonia delle piccole imprese del settore edile che si
ritrovano nel mezzo di una tempesta che per loro non accenna a
passare perché nessuno, meno che meno banche e istituzioni -
intende realmente stendere una rete di emergenza, accoglierle e
sostenerle per fare ripartire strutturalmente l'economia
provinciale e regionale".
"E' questa la verità - sottolinea Lombardi - che emerge dai
dati elaborati dal Centro Studi di Ance Salerno che certificano
la condizione di enorme difficoltà della stragrande maggioranza
delle imprese di costruzioni che operano nella nostra provincia,
quelle con un fatturato inferiore a cinque milioni di euro. Sono
loro l'ossatura portante di un 'pezzo' sostanziale del sistema
produttivo locale. Un 'pezzo' che è stato abbandonato a se
stesso".
"E' questo il quadro di sintesi - conclude Lombardi - che
consente di rendersi conto di quella che è diventata una vera e
propria emergenza: l'edilizia non può più attendere i tempi
della politica e della macchina amministrativa che continua a
fare ostruzionismo burocratico, piuttosto che svolgere con
competenza e celerità il proprio mestiere di rendere operativi e
concreti gli input dall'alto (programmi, progetti, investimenti)
e dal basso (richieste autorizzative, permessi, risposte alle
tante ed inutili procedure)".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA