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Doppio trapianto di rene incrociato da donatore vivente

Doppio trapianto di rene incrociato da donatore vivente

All'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli

NAPOLI, 21 maggio 2024, 14:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

È un trapianto straordinario quello realizzato presso il nuovo Centro Trapianti di Rene dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. La struttura, guidata dal professor Roberto Troisi, nell'ambito del DAI di Chirurgia Generale, dei Trapianti e Gastroenterologia, diretto dal professor Giovanni Domenico De Palma, ha realizzato con successo un doppio trapianto di rene incrociato (definito "kidney paired donation") da donatore vivente in due coppie napoletane.
    «In due coppie, marito e moglie - spiega il professor Troisi - pur essendoci la volontà di donare al coniuge non abbiamo riscontrato la compatibilità per gruppo sanguigno e, quindi, non avremmo potuto eseguire il trapianto da donatore vivente.
    L'unica possibilità di poter ricevere un trapianto era quella di incrociare gli organi dei due donatori».
    La modalità del trapianto incrociato è da sempre promossa dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) poiché aumenta il numero di trapianti da donatore vivente. Le due coppie di coniugi napoletani, infatti, erano iscritte in lista nell'ambito del programma nazionale e, ottenuta l'autorizzazione dal CNT, le équipes dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II si sono preparate all'eccezionale intervento (il secondo caso nella storia dei trapianti di rene in Italia), avvenuto lo scorso 11 maggio.
    Il doppio trapianto incrociato (la donatrice della prima coppia ha donato il rene alla ricevente della seconda coppia; il donatore della seconda coppia ha donato il rene al ricevente della prima coppia) ha coinvolto 35 operatori sanitari, distribuiti su 2 edifici, con l'utilizzo di 4 sale operatorie in contemporanea. Un intenso lavoro di chirurghi, infermieri, tecnici e medici in formazione affiancati dal team anestesiologico, capitanato dal prof. Giuseppe Servillo, dall'area nefrologica, guidata dalla dott.ssa Rosa Carrano, con il supporto costante della Direzione sanitaria e la collaborazione attiva dello Sportello Amico Trapianti.
    «Dopo solo 3 giorni- continua il prof. Troisi- i donatori sono stati dimessi e i due riceventi, che mostrano già una funzionalità renale ottima, sono stati dimessi ieri, lunedì 20 maggio. Questa tipologia di interventi consente di eseguire trapianti che hanno un migliore funzionamento nel tempo, consentono di ridurre la lista di attesa e permettono anche di evitare la dialisi in pazienti selezionati. Ringrazio personalmente il dott. Massimo Cardillo e la dott.ssa Pamela Fiaschetti del CNT di Roma per la fiducia riposta nel nostro Centro».
    «Un incredibile lavoro di squadra - sottolinea il Direttore Generale Giuseppe Longo - che è possibile grazie alle professionalità e alle tecnologie all'avanguardia e soprattutto ad un approccio costantemente multidisciplinare che ci consente di raggiungere traguardi di eccellenza».
   

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