"Confondere un momento critico in
carcere con una rivolta genera confusione e un fronte di guerra
inesistente". Lo affermano il Garante regionale dei detenuti
Samuele Ciambriello e la garante provinciale di Benevento
Patrizia Sannino, i quali hanno parlato 'a caldo' con il
direttore del carcere che li ha "rassicurati che non c'era
alcuna rivolta in atto né tantomeno sequestro di agenti". E che
tutto si è svolto "dalle 8.30 alle 9.20".
Si sarebbe trattato di "momenti di tensione", dovuti al
"mancato accompagnamento di un detenuto ad effettuare una visita
medica all'interno della Casa Circondariale; detenuto che si è
ribellato. Si sono verificati attimi di protesta durante i quali
è stato mandato in frantumi un vetro e due poliziotti hanno
riportato lievi lesioni, successivamente sono stati prontamente
medicati in ospedale e sono poi rientrati a lavoro".
I garanti Ciambriello e Sannino hanno quindi dichiariato:
"Sempre più aggressivi comunicati dei sindacati di polizia
penitenziaria, che ritraggono le carceri come un fronte di
guerra, non stupiscono chi ha contezza di un conflitto in
effetti in atto, sebbene il bersaglio dell'offensiva sia uno
solo: la popolazione detenuta. E poi perché comunicare quando
l'evento è in corso? Si crea allarme a tutta la comunità
penitenziaria. E infine perché i mass media non verificano con
altre fonti le notizie prima di renderle pubbliche? E perché non
si autorizzano i direttori degli Istituti o il Prap a
ricostruire subito come sono andati i fatti?".
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