di Mario Zaccaria
Il Bologna in versione europea
ipoteca la qualificazione alla Champions League del prossimo
anno, sbancando il 'Maradona' e mantenendo per il momento
invariato il vantaggio di sette punti sulla Roma, sesta in
classifica, in attesa dello scontro diretto di domani sera tra
l'Atalanta e i giallorossi. Domani sera la squadra di Thiago
Motta, in caso di vittoria dei bergamaschi o di pareggio
potrebbe già festeggiare la matematica conquista della
qualificazione alla più prestigiosa e importante competizione
continentale.
Il Napoli si scioglie come neve al sole. La squadra gioca
anche oggi in linea con tutte le deludenti prestazioni di questa
stagione. Gli azzurri non hanno schemi di gioco validi, la loro
manovra è ripetitiva e scontata e la difesa subisce gol da 17
giornate consecutive. L'Europa si allontana sempre di più e la
contestazione dei 40 mila tifosi del 'Maradona' alla fine della
partita è inevitabile. Festeggia invece il settore riservato ai
sostenitori del Bologna, arrivati a Napoli in 1.500 per
sostenere la loro squadra.
L'inizio gara per il Napoli è da incubo. In appena 12' il
Bologna è già in vantaggio di due gol. La fragilità della difesa
della squadra di Calzona si mostra in questo frangente in tutta
la sua evidenza. Al 9' da un tiro di Zirkzee deviato, nasce uno
spiovente che Odgaard può controllare in area di rigore senza
alcun disturbo. Sul traversone del danese si avventa Ndoye che
batte in elevazione Di Lorenzo, colpisce il pallone di testa e
lo spinge in fondo alla rete.
I tifosi spingono la squadra di casa a una reazione che
evidentemente si aspettano immediata e furibonda, ma il Napoli è
molle sulle gambe e incapace di opporsi a un Bologna che è
ordinato e gioca conoscendo a memoria gli schemi concreti e
redditizi messi a punto dal suo allenatore. E così dopo solo 3'
dal gol del vantaggio arriva il raddoppio. Gli emiliani
approfittano ancora una volta di una clamorosa dormita della
difesa del Napoli. Su un traversone dalla bandierina di
Urbanski, Calafiori allunga la traiettoria con un colpo di testa
e mette Posch in condizione di colpire a sua volta con una
deviazione di testa per mandare il pallone in fondo alla rete.
Con il pubblico che comincia a contestare la squadra, il
Napoli cerca di reagire e pur con il suo solito gioco lento e
scontato si avvicina di più alla porta di Ravaglia. L'occasione
per ridurre le distanze arriva al 21'. Freuler tacca un piede di
Osimhen nei pressi della linea di porta e Pairetto concede il
rigore. Politano, però, si fa respingere il tiro dal dischetto
dal portiere del Bologna.
Il Bologna contiene gli sforzi del Napoli senza grandi
affanni sia nella seconda parte del primo tempo sia
complessivamente per tutto il corso della seconda frazione di
gioco. Gli azzurri provano a organizzare il loro gioco offensivo
ma riescono a produrre una sola occasione da gol con Osimhen il
cui diagonale viene deviato in angolo da Ravaglia. L'ingresso di
Ngonge al posto di Politano vivacizza la manovra ma sono gli
schemi offensivi a latitare e le speranze di far gol sono
limitate per forza di cose soltanto a spunti personali che però
non arrivano.
Finisce così con la gioia dei bolognesi e la rabbia dei
napoletani, con i giocatori di Motta che festeggiano sotto al
settore dei loro tifosi e quelli del Napoli che raccolgono solo
fischi e cori di contestazione.
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