"La Jabil deve restare a
Marcianise": è questa la posizione emersa durante l'assemblea
tenuta all'esterno dei cancelli dello stabilimento casertano
della multinazionale Usa da sindacalisti e lavoratori, scesi in
sciopero ieri e oggi come reazione alla decisione dell'azienda
di lasciare il sito produttivo di Marcianise e l'Italia; una
decisione che i vertici europei dell'azienda dell'elettronica
hanno formalizzato mercoledì 30 aprile nella riunione tenuta al
Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Dall'assemblea è arrivato anche un "no" netto alle ipotesi di
ricollocazione dei lavoratori in altre aziende, visto il
fallimento delle reindustrializzazioni che hanno coinvolto negli
ultimi anni grande parte dei 300 dipendenti già fuoriusciti da
Jabil; tutti addetti finiti in aziende come Softlab o Orefice, e
attualmente in cassa integrazione con stipendi arretrati (i
circa 200 di Softlab) o addirittura senza lavoro (i 23 di
Orefice). E andando un pochino indietro nel tempo, dal 2015 sono
quasi 500 i lavoratori fuoriusciti da Jabil tra licenziamenti e
ricollocazioni.
Eppure all'orizzonte l'unica strada percorribile per salvare
il posto di lavoro agli attuali 420 addetti di Jabil, sembra
essere proprio quella della ricollocazione, sebbene in un nuovo
soggetto societario che dovrebbe avere un socio privato ma
soprattutto uno pubblico, circostanza che potrebbe costituire
un'ulteriore garanzia per i lavoratori; al Ministero hanno
paventato l'ingresso di Invitalia, braccio operativo del
Ministero dell'Economia e delle Finanze, come socio nella nuova
società che dovrebbe riassumere i Jabil. Ma per ora nessuno tra
lavoratori e sindacalisti vuol sentir parlare di "disimpegno" di
Jabil da Marcianise. Pino Scala, segretario Fim-Cisl Caserta,
afferma che vanno sensibilizzati il Governo e i politici locali
e nazionali sul "progetto della Silicon Box, azienda di
Singapore che vuole investire in Italia 3,2 miliardi per la
produzione di microchip. Jabil, tra i leader mondiali
dell'elettronica, ha strutture e competenze a Marcianise per
partecipare attivamente a tale progetto produttivo. Il Governo
faccia politica industriale. Se Jabil, con 250mila addetti nel
Mondo, lascia Marcianise, di quale imprenditori potremo fidarci
più?"
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