Può la musica contemporanea
conquistare il grande pubblico? È la sfida che 27 anni fa ha
lanciato il collettivo di musicisti Sentieri selvaggi. Una
scommessa ancora valida che si rinnova domani venerdì 19 aprile
alle ore 20 al Museo Darwin - Dohrn di Napoli. Il concerto fa
parte della rassegna "I Concerti dell'Acquario" organizzata
dall'associazione Maggio della Musica.
Il Trio di Sentieri selvaggi formato da Paola Fre (flauto),
Andrea Rebaudengo (pianoforte) e Aya Shimura (violoncello),
presenterà un programma site specific pensato cioè per gli spazi
suggestivi del Museo del Mare; da qui il titolo del concerto,
denso di riferimenti anche letterari: Di Balene e Altre Storie.
La serata si aprirà con Incerte cartografie di mare: quattro
luoghi marini, del compositore milanese Carlo Galante, per
flauto e pianoforte.
Seguirà Venus de Milo una composizione giovanile di Carlo
Boccadoro, padre fondatore del gruppo.
Ancora di Galante è Una nobile nave, seppur malinconica (brevi
episodi marini alla ricerca di Moby Dick), pagina in prima
assoluta ispirata al capolavoro di Melville.
Infine Vox balenae, per tre esecutori mascherati di George Crumb
(1929 - 2022), divisa in otto sezioni, un lavoro iconico, ormai,
dalla forte valenza anche teatrale.
Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del
Corno e Angelo Miotto per avvicinare la musica contemporanea al
grande pubblico. Nel corso degli anni, collabora con molti
importanti compositori della scena internazionale, come David
Lang, Louis Andriessen, James MacMillan, Philip Glass, Gavin
Bryars, Michael Nyman, Julia Wolfe, Fabio Vacchi, che scrivono
partiture per l'ensemble. Dal 1998 Sentieri selvaggi è
regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali
italiane, dei maggiori eventi culturali del nostro paese e
festival internazionali.
Guida all'ascolto
Incerte cartografie di mare di Galante nella descrizione del suo
autore, "… evoca un immaginario e surreale portolano musicale,
indicante quattro luoghi di mare indefiniti e misteriosi".
Una nobile nave seppur malinconica, riprende la definizione di
Melville della nave Pequod, baleniera comandata dal capitano
Achab, per dare la caccia alla mostruosa balena bianca. Sei sono
gli episodi musicali che alludono al racconto: si susseguono
senza soluzione di continuità e sono costruiti con lo stesso
materiale sonoro.
Vox balenae di Crumb composto nel 1971, fu ispirato da una
registrazione su nastro dei suoni emessi da una megattera. La
riscrittura prevede che flauto, violoncello e pianoforte siano
amplificati elettronicamente. Crumb raccomanda inoltre agli
esecutori di suonare i crotali e di indossare mezze maschere
nere per incarnare simbolicamente le potenti e impersonali forze
della natura.
Venus de Milo, infine, può essere definito "un tranquillo
dialogo a canone" per flauto violoncello, e pianoforte.
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