Si "distanzia completamente
dall'approccio catastrofista" il professor Diego Perugini,
docente al dipartimento di Fisica e geologia dell'Università di
Perugia, parlando dei contenuti di un documentario della tv
svizzera riguardante gli effetti di un'eventuale eruzione ai
Campi Flegrei e per il quale ha rilasciato un'intervista. In una
dichiarazione all'ANSA Perugini sottoliena, che i toni del
documentario "sono supportati da effetti speciali non basati su
alcun dato scientifico verificabile".
Secondo il docente, geologo e vulcanologo, alcuni estratti
di interviste a lui riconducibili, in particolare quelli
riguardanti le possibili tempistiche di una eventuale eruzione,
"sono stati inseriti nel documentario in modo parziale e
fuorviante, al fine di sostenere una narrazione catastrofista"
che "non condivide e dalla quale si dissocia totalmente".
Perugini rileva inoltre che prevedere le eruzioni
vulcaniche è "al momento molto difficile", anche se gli
esperimenti condotti presso il laboratorio di petro-vulcanologia
sperimentale dell'Ateneo perugino mirano a studiare uno dei
processi che potrebbero verificarsi prima e durante. In
particolare il mescolamento di due magmi all'interno della
crosta terrestre. Questo fenomeno è riscontrabile in quelli
eruttati in passato dai vulcani che costituiscono i Campi
Flegrei. "Ciò che viene riprodotto sperimentalmente, con le
dovute limitazioni tipiche di qualsiasi esperimento scientifico
- afferma -, è solo uno dei numerosi processi che potrebbero
verificarsi durante un'eruzione vulcanica. È verosimile che
questo processo di mescolamento, con tempistiche dell'ordine
delle decine di minuti, sia solo l'ultimo di una serie di eventi
che potrebbero iniziare molto tempo prima nella crosta terrestre
e che, in caso di un'eruzione, potrebbero essere rilevati e
monitorati dalle reti di monitoraggio presenti nell'area dei
Campi Flegrei".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA