Tra le due guerre capitava spesso di
ascoltare canzoni napoletane nelle quali un uomo supplica un
giudice di rilasciarlo perché considera giusto aver ucciso la
sua donna; o un altro confessare "l'ho sfregiata ma le voglio
ancora bene". E accanto alla violenza c'è l'amor folle per la
mamma. Al maschio raccontato dalle melodie nate all'ombra del
Vesuvio è dedicata la seconda conferenza cantata che il
cantante-attore Mauro Gioia propone il 4 marzo alle 21
all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
La realtà di quell'epoca è fortemente legata all'attualità di
questi anni segnati ormai costantemente dai casi di femminicidio
che nel 2021 sono stati ben 116. Un esempio? La canzone 'O
cecato', del 1926 che racconta un litigio domestico fra moglie
marito in cui lui le urla "Ti vuoi perdere per le strade oscure
del peccato?", e quando lei gli risponde: "Meglio questo della
miseria", la afferra per il collo e la soffoca. Perché gli
uomini uccidono le donne? È la domanda su cui ruota la serata
nel corso della quale Gioia attinge al repertorio dei classici
della canzone napoletana e chiama il pubblico a riflettere.
La conferenza è una produzione di Musica per Roma su testi
dello stesso cantante-attore e degli scrittori Giuditta Borrelli
e Antonio Pascale, con gli arrangiamenti di Gigi De Rienzo,
Giuseppe Burgarella al pianoforte e l'aspetto visual curato da
Giovanni Ambrosio. Al centro dell'attenzione, dunque, il tema
della costruzione della mascolinità analizzando un secolo di
musica. Le conferenze cantate - quella di esordio ha raccontato
il tenore Enrico Caruso come la prima popstar della storia -
vogliono offrire una analisi della canzone e dei suoi
protagonisti a partire da un focus su Napoli e sulla sua
produzione. Mauro Gioia, considerato tra i maggiori studiosi e
collezionisti di dischi a 78 giri napoletani, alternerà il suo
racconto tra materiali d'archivio, l'ascolto di incisioni rare e
l'esecuzione di brani iconici interpretati anche da ospiti.
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