Figura anche il sindaco di Caserta
Carlo Marino, del Pd, tra gli indagati nell'inchiesta della Dda
Napoli (pm Fabrizio Vanorio e Maurizio Giordano, aggiunto, Rosa
Volpe) sui bandi di gara per i rifiuti "aggiustati" in numerosi
Comuni delle province di Caserta e Napoli (Caserta, Curti,
Lusciano, Aversa, Cardito), per essere aggiudicarli
all'imprenditore arrestato Carlo Savoia, da anni operante nel
settore dei rifiuti.
Dall'ordinanza di custodia cautelare del Gip Ambra Cerabona,
emerge come l'attuale sindaco di Caserta, rieletto al secondo
mandato ad Ottobre sia indagato per il reato di turbata libertà
dei procedimenti di scelta del contraente, perché -secondo la
Dda e i carabinieri del Noe che hanno realizzato le indagini -
"attraverso ripetuti incontri riservati e contatti telefonici
con Vitale (altro indagato non raggiunto da misura ed anche con
Savoia, si prestava a ricevere i documenti di gara
fraudolentemente preparati da quest'ultimo e dai suoi
collaboratori, contribuendo altresì a fornire suggerimenti sulle
modifiche da effettuare, per rendere la bozza più funzionale
agli interessi degli aspiranti all'aggiudicazione dell'appalto".
Per gli inquirenti Pasquale Vitale, avvocato ed ex presidente
del Cda di "Agrorinasce ", un consorzio che si occupa di beni
confiscati nel Casertano, faceva da trait d'union tra Savoia e
il sindaco Marino.
Alla fine l' appalto, la cui gara si svolse nel 2018 davanti
alla stazione appaltante dell'' Asmel, non fu aggiudicato. Sia
per Vitale che per Marino non sono state chieste misure
cautelari dalla Dda.
Nell'ambito della stessa indagine, nel novembre 2018, a Marino,
allora al primo mandato da sindaco, furono perquisiti studio e
abitazione.
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