Un incubo di violenza fisica e
morale durato venti anni quello vissuto da una donna 56enne di
Caserta, trapiantata per amore da fine anni '90 in Puglia, in un
paese nei pressi di Trani (provincia di Barletta-Andria-Trani),
che è riuscita a far condannare il marito a quattro anni di
carcere per il reato di maltrattamenti in famiglia; una pena
esemplare che il giudice ha inflitto senza neanche un referto
medico che attestasse le avvenute violenze, ma basandosi solo
sul racconto denso di particolari riferito dalla donna e dalle
figlie (tutte e tre difese da Martina Piscitelli); anche le
ragazze, oggi ventenni, sono state vittime delle violenze del
padre. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Trani, e
chiude una vicenda tragica, diversa dalle altre, perché qui c'è
un marito "padre padrone" che non si è limitato a picchiare e
aggredire la moglie e le figlie.
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