Il marito, boss
della 'ndrangheta, è in carcere ristretto da sei anni in regime
di 41 bis con una condanna definitiva per associazione mafiosa
da scontare ma lei percepiva il reddito di cittadinanza. Accade
a Taurianova, nel Reggino, dove i carabinieri, coordinati dalla
Procura di Palmi diretta dal Procuratore Ottavio Sferlazza,
hanno scoperto 18 "furbetti" che usufruivano del sussidio pur
non avendone diritto. L'erogazione, che ha provocato un danno
erariale di 50 mila euro è stata subito interrotta dall'Inps. La
consorte del boss aveva dimenticato di segnalare che nel suo
nucleo famigliare era presente il marito ma nelle maglie dei
militari della Compagnia di Taurianova sono finiti anche
cittadini che lavoravano in nero, pur intascando il reddito,in
bar, ristoranti o in cantieri, ma anche un gestore di una
officina meccanica abusiva, con diverse auto in attesa e un
parrucchiere che intascava il beneficio pur lavorando
regolarmente anche se aveva formalmente chiuso l'attività 4 anni
fa.
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