La Corte di Appello di Napoli ha
ridotto la condanna a carico dell'avvocato Cipriano Chianese per
il disastro ambientale della discarica Resit di Giugliano in
Campania (Napoli). Ritenuto dagli inquirenti tra i creatori, per
conto del clan dei Casalesi, del sistema delle ecomafie e dello
smaltimento illecito, aveva gestito a lungo l'impianto nel quale
vennero fatti confluire rifiuti di provenienza lecita e
illecita, in assenza di adeguate misure di controllo,
determinando alla fine una situazione di gravissimo danno
ambientale sul territorio.
I giudici di secondo grado hanno inflitto 18 anni a Chianese
(a cui, in primo grado, erano stati dati 20 anni) e assolto
tutti gli altri imputati, tra cui l'ex sub commissario
all'emergenza rifiuti in Campania Giulio Facchi (che era stato
condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi): l'accusa a carico
di Facchi era legata al periodo in cui per far fronte
all'emergenza rifiuti in Campania la Resit venne fatta riaprire.
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