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Migranti: Cmas, formazione subacquea

Migranti

Migranti: Cmas, formazione subacquea

E i 'caschi blu del mare' in azione contro le isole di plastica

NAPOLI, 28 ottobre 2016, 18:35

Redazione ANSA

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Un corso di formazione per attività subacquee destinato ai migranti di varie nazionalità che fuggono dai Paesi in guerra. E' la proposta lanciata dalla Cmas, la Confederazione mondiale delle attività subacquee - di cui è presidente Anna Arzhanova e vice Silvia Costa - in occasione della Borsa mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum (Salerno). Il progetto vuole trasformare il mare da luogo di un incubo, nel quale i migranti hanno rischiato di perdere la vita, in opportunità di riscatto attraverso un ruolo attivo che vede nella cultura e nell'archeologia la riapertura di un confronto interetnico.
    Sempre su iniziativa della Cmas è stato tenuto a battesimo il progetto dei Caschi blu del mare. Secondo Silvia Costa "i caschi blu del mare saranno a servizio della comunità al fine di riportare alla luce i nostri tesori archeologici sott'acqua e saranno pronti ad intervenire ovunque nel mondo per salvaguardare e pulire i nostri mari''. La presidente Anna Arzhanova ha evidenziato che "non possiamo più tollerare le isole di plastica del mare. Si tratta di cinque agglomerati di rifiuti che galleggiano negli Oceani e che uccidono migliaia di specie marine e di uccelli. Un vero disastro ecologico. Di queste discariche del mare alle quali si fa riferimento, due si trovano nell'oceano Pacifico (la prima scoperta nel 1996 pare sia grande quanto l'Europa), due nell'Atlantico e una nell'oceano Indiano. Ma si tratta solo di quelle principali. Perché anche il Mediterraneo non se la passa bene, con 115mila pezzetti di plastica per chilometro quadrato, con le coste davanti Portoferraio (Isola d'Elba) che contano la cifra record di 892mila microframmenti per chilometro quadrato''.
   

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