Misteriosa e inquietante come la sua
ambivalenza, la testa feroce del leone su un corpo sinuoso di
donna, la dea Sekhmet accoglie i visitatori potente e magnanima
come la luce dopo un lungo buio. Un impatto forte, reso più
emozionante dai lunghi e tortuosi corridoi, volutamente
estranianti, che nell'allestimento ricostruiscono l'atmosfera
dei percorsi iniziatici. Si apre il 20/4 a Pompei la nuova
mostra che fino al 2/11 racconta il fascino dell'Egitto e dei
suoi culti sulla cittadina campana, dove dalla chincaglieria al
culto di Iside e Osiride, fino agli arredi e agli affreschi
delle residenze più belle, paesaggi e culti di quelle terre
lontane sono di casa da sempre. Seconda tappa del progetto "Il
Nilo a Pompei", partito dalle sale del museo Egizio di Torino,
la mostra, ricca di prestiti eccezionali, video, effetti di luce
e 'aiuti' multimediali, prevede anche un itinerario 'egizio'
negli scavi, con tanto di app alla scoperta di meraviglie anche
inedite come il Santuario di Iside e la Casa dei Pigmei.
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