Vanno condannati valutando però
attentamente l'entità della pena per fare in modo che "una volta
usciti dal carcere possano tornare a fare il lavoro dei padri e
dei nonni" recidendo per sempre i rapporti con la criminalità.
E' la richiesta che il pm della Dda di Napoli Henry John
Woodcock ha avanzato nel corso della requisitoria al processo
contro il cosiddetto "clan dei bimbi", un gruppo di giovani del
centro antico di Napoli, attivi tra Forcella, la Maddalena e i
Tribunali, protagonisti di una sanguinosa faida di camorra per
il controllo delle attività illecite, in particolare estorsioni
e traffico di droga.
Sono 41 gli imputati processati con rito abbreviato nell'aula
bunker di Poggioreale davanti al gup Nicola Quatrano.
Molti di loro - ha ricordato Woodcock - sono figli di onesti
commercianti e artigiani del quartiere, tra gli imputati figura
anche il figlio del titolare di una bottega di presepi nella
celebre via San Gregorio Armeno.
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