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Camorra: arrestato reggente clan Cuccaro

Camorra

Camorra: arrestato reggente clan Cuccaro

Preso in casa cognato, gente in strada tenta di sottrarlo ai carabinieri

NAPOLI, 21 giugno 2015, 06:03

Foto di Ciro Fusco

ANSACheck

L 'uscita dalla caserma dei carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) del latitante Luigi Cuccaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'uscita dalla caserma dei carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) del latitante Luigi Cuccaro - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'uscita dalla caserma dei carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) del latitante Luigi Cuccaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' un boss amato dalla "sua" gente, Luigi Cuccaro, 42 anni, reggente, con il fratello Michele, dell'omonimo clan di camorra dei quartiere Barra e Ponticelli di Napoli: è stato preso la scorsa notte dai carabinieri nella casa del cognato dove oggi, insieme a moglie, figlio e parenti, avrebbe festeggiato il suo onomastico. E la sua gente, ancora una volta, gli ha dimostrato il proprio amore, tentando di liberarlo: le urla d'allarme lanciate dai suoi parenti nel cuore della notte, quando è stato ammanettato, hanno richiamato davanti alla palazzina "di famiglia" almeno una sessantina di persone che hanno cercato di ostacolare l'arresto dei militari, per strappare al carcere il loro uomo. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata (Napoli) avevano preventivamente circondato la zona ma ciononostante sono stati costretti a faticare non poco per liberarsi dalla morsa della folla e portare via il latitante. Gli investigatori sapevano che Cuccaro non avrebbe lasciato il "suo" quartiere e tenevano sotto controllo la zona da tempo. Quando le forze dell'ordine fanno fatto irruzione nell'appartamento nei pressi di via Giambattista Vela, Luigi Cuccaro si è nascosto in un'intercapedine ricavata nell'ingresso della casa, coperta da un attaccapanni in legno. I militari si sono accorti della presenza dell'anfratto e dopo avere rimosso la copertura si sono trovati davanti il latitante che cercavano da circa due anni. Lui è venuto fuori con calma e in mano la carta d'identità. Si è rivolto ai carabinieri e ha detto: "Sono Luigi Cuccaro". Poco dopo, davanti alla palazzina, si è scatenata la rivolta di numerosi abitanti della zona.

Cuccaro è destinatario di tre ordinanze di arresto, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per omicidio, associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e al contrabbando. Quando è stato portato fuori dalla caserma dei carabinieri di Torre Annunziata, Cuccaro ha trovato ad attenderlo una quindicina di persone, tra cui donne e bambini. E' apparso sicuro di sè e ha ricambiato il saluto dei presenti lanciando platealmente loro un bacio. "Con l'operazione di oggi - ha detto il tenente colonnello Antonio Petti, comandante del gruppo di Torre Annunziata - viene sconfitta una figura simbolica, che è quella del latitante, che riteneva di potersi avvantaggiare a oltranza della copertura del proprio territorio di riferimento". Sulla resistenza della folla è intervenuto da Casal di Principe lo scrittore Roberto Saviano: ''Quello che è accaduto a Barra è la dimostrazione che la battaglia per sconfiggere la camorra è ancora lunga e non dobbiamo essere ingenui nel credere che abbiamo già vinto''. Luigi Cuccaro è accusato, insieme con il fratello Michele (attualmente latitante e ora unico reggente del clan), anche dell'omicidio di Ciro Veneruso, detto "o' baffone", elemento apicale dell'omonima famiglia malavitosa. "O' baffone" venne ucciso il 26 luglio del 1996 a poca distanza da Palazzo Magliaro, la roccaforte dei Cuccaro, da un commando giunto sul posto in sella a moto di grossa cilindrata che gli scaricò addosso una pioggia di proiettili. La famiglia camorristica dei Veneruso è ritenuta mandante dell'agguato scattato nel novembre del 2000, durante il quale venne uccisa per errore una bambina di due anni, Valentina Terracciano, che era in braccio al padre, tra gli obiettivi del raid.

 

 

 

 

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