Dosi di vaccino anti Covid
inviate e poi ritirate. Scoppia la polemica, in Calabria dopo la
decisione del commissario alla sanità Guido Longo di chiedere
all'Asp di Vibo Valentia di trasferire 2.000 dosi ricevute -
destinate alla seconda inoculazione - a Reggio Calabria dopo le
mille già trasferite nei giorni scorsi. Immediata la protesta
dei sindaci del vibonese che dopo un incontro con il commissario
dell'Asp Maria Pompea Bernardi, si sono spostati davanti al
locale dell'ospedale dove sono conservate le dosi, bloccandone
di fatto il trasferimento, con l'ambulanza inviata da Reggio
ferma nel piazzale. "Di fronte a questo 'scippo' - ha affermato
Maria Limardo, sindaco di Vibo e presidente della Conferenza dei
sindaci - insieme a tutti i colleghi non rimarremo fermi e siamo
disposti ad azioni eclatanti per garantire il diritto alla
salute dei nostri cittadini". Secondo il deputato M5S Riccardo
Tucci, comunque, la situazione potrebbe rientrare. "Longo - ha
detto - che mi ha rassicurato del fatto che procederà a revocare
in tempi strettissimi l'ordine di servizio con il quale
disponeva l'invio da Vibo a Reggio delle 2000 dosi". Una
prospettiva, però, che sembra non gradire il sindaco di Reggio
Calabria Giuseppe Falcomatà secondo il quale è "assurda la
situazione che si è venuta a creare con il blocco dei vaccini
destinati a Reggio da parte dei sindaci della provincia di Vibo.
In questo modo si rischia di generare una vera e propria guerra
tra poveri che finisce per penalizzare i cittadini e l'intero
territorio".
In Calabria, alle 15.30, risultano utilizzate 146.181 dosi
delle 213.470 disponibili pari al 68,5% che pone la Calabria al
terzultimo posto. Di queste 25.256 sono andate agli over 80 e
210 al personale scolastico.
Intanto il contagio non si ferma. Oggi i nuovi positivi sono
283 (149 ieri) ma con 2.872 tamponi contro 2.370 ed un tasso
tamponi-positivi del 9,85% (ieri 6,28). Le vittime sono 3 con il
totale dei decessi che sale a 712. Crescono ancora, di 5, i
ricoveri in area medica (236) mentre calano di 2 quelli in
terapia intensiva (33) con percentuali di occupazione del 25 e
22% (-1%), al di sotto della soglia critica.
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