Nuovo arresto per il
consigliere comunale di Reggio Calabria nel secondo troncone
dell'inchiesta sui brogli elettorali alle elezioni comunali del
20 e 21 settembre 2020. La Polizia ha eseguito un'ordinanza di
cautelare a carico di sei persone, cinque ai domiciliari e un
provvedimento di sospensione dall'esercizio pubblico. I sei sono
indagati, a vario titolo, per alterazione del voto, falsità
ideologica in atto pubblico ed abuso d'ufficio.
I provvedimenti sono stati disposti dal Gip del Tribunale
di Reggio Calabria, Stefania Rachele su richiesta del
procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dei sostituti Paolo
Petrolo e Nunzio De Salvo.. Oltre a Castorina, che è pure ex
componente del direttivo nazionale del Partito democratico, gli
altri indagati fanno parte del suo entourage e c'è anche un
funzionario amministrativo. A vario titolo sono accusati di
diverse ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in
atto pubblico ed abuso d'ufficio. Si tratta dei soggetti
avrebbero aiutato il consigliere comunale nel reperire le copie
delle tessere elettorali che poi sono state utilizzate per far
risultare il voto degli anziani che non si sono mai recati al
seggio. L'indagine di oggi è il risultato dei riscontri alle
dichiarazioni del presidente di seggio Carmelo Giustra,
arrestato a dicembre assieme a Castorina.
Ai pm e al gip che lo hanno sentito durante
l'interrogatorio di garanzia, infatti, Giustra ha raccontato
come è stato nominato presidente di seggio ma anche che c'era un
vero e proprio "accordo con Castorina". Proprio l'esponente
politico gli aveva consegnato la nomina direttamente nella sua
segreteria il venerdì prima delle elezioni. Una persona
incontrata all'interno della segreteria di Castorina, invece,
sempre secondo il racconto di Giustra, gli avrebbe dato una
lista di nomi di anziani con i rispettivi numeri di duplicati
delle tessere elettorali che egli avrebbe dovuto inserire nel
registro del seggio.
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