Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Smantellata rete protezione boss Pesce

'ndrangheta

Smantellata rete protezione boss Pesce

Da latitante continuava gestire affari cosca grazie coperture

REGGIO CALABRIA, 28 aprile 2017, 09:35

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La squadra mobile di Reggio Calabria e lo Sco hanno condotto un'operazione per l'esecuzione di 19 arresti nei confronti di presunti elementi di vertice, affiliati e prestanome della cosca Pesce di Rosarno.
    L'operazione, coordinata dalla Dda reggina, rappresenta la prosecuzione dell'inchiesta Recherche che, il 4 aprile scorso, aveva portato al fermo di 11 persone. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento nei confronti del boss latitante Marcello Pesce, arrestato dalla polizia il primo dicembre del 2016, oltre che di traffico di droga ed intestazione fittizia di beni. Grazie alla rete di protezione, Pesce, anche durante la latitanza, riusciva ad amministrare le risorse incamerate dalla cosca. Il boss, secondo l'accusa, assegnava le risorse ai componenti ed ai loro familiari, gestiva in regime di sostanziale monopolio l'attività di trasporto merci su gomma grazie ad una rete di aziende messe in piedi con dei prestanome e curava i rapporti con le altre cosche.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza