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'Ndrangheta: arresti nella cosca "Rango Zingari", "assegnava" alloggi popolari

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'Ndrangheta: arresti nella cosca "Rango Zingari", "assegnava" alloggi popolari

Azzerati i vertici, 18 arresti

10 novembre 2016, 06:56

Redazione ANSA

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Un 'auto dei carabinieri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'auto dei carabinieri - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'auto dei carabinieri - RIPRODUZIONE RISERVATA

  E' in corso dalle prime luci dell'alba una vasta operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto dell'ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, che stanno eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della cosca di 'ndrangheta dei "Rango-Zingari", con conseguente azzeramento dei vertici del gruppo criminale.
  
  I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri; dai Procuratori aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.
    Uno dei provvedimenti restrittivi riguarda il capo della cosca, Maurizio Rango, di 40 anni, gia' detenuto in regime di 41 bis. 

   Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un'attività investigativa che ha portato all'operazione denominata "Doomsday 2" per l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro.

    Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad "assegnare" alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari.
   
La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita' apparentemente lecite, gestendo alcune societa' di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.
    Le indagini hanno consentito anche di documentare l'espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei "Serpa", annientata nel 2012 sempre grazie ad un'operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.

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